In scena a Spoleto "Non possiamo abituarci a morire", spettacolo di Angelo Ferracuti - Tuttoggi.info

In scena a Spoleto “Non possiamo abituarci a morire”, spettacolo di Angelo Ferracuti

Redazione

In scena a Spoleto “Non possiamo abituarci a morire”, spettacolo di Angelo Ferracuti

Ven, 09/06/2023 - 16:53

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Tratto da un’opera poetica di Luigi Di Ruscio, in scena al Complesso monumentale di San Nicolò – Sabato 10 giugno, ore 17.00

Sabato 10 giugno alle ore 17.00, al Complesso monumentale di San Nicolò, si terrà lo spettacolo “Non possiamo abituarci a morire”, scritto e interpretato da Angelo Ferracuti (voce recitante) che sarà accompagnato da Paolo Capodacqua (voce e chitarra).

“Non possiamo abituarci a morire” è uno spettacolo sulla condizione del lavoroa partire dal secolo scorso che, muovendo dalla poesia e dalla storia umana del poeta marchigiano Luigi Di Ruscio, viene declinata da un punto di vista esistenziale e politico.

Nell’alternarsi di voce, musica e canto, le ruvide parole del poeta Di Ruscio incrociano brani scritti appositamente per questo spettacolo e alcuni classici della canzone d’autore sui temi civili e del lavoro di tutti i tempi, da “Vincenzina e la fabbrica” e “Io e te” di Enzo Jannacci, “La solfatara”, canto siciliano tratto da una poesia di Ignazio Buttitta, fino a quello più metropolitano e metallico di “Alba meccanica” di Claudio Lolli, “Il vino” di Piero Ciampi, “La costruzione” di Chico Buarque, come un coro a più voci di una condizione umana che, oggi come ieri, vive una difficilissima incertezza intima e sociale.

Angelo Ferracuti è nato a Fermo nel 1960. Ha pubblicato raccolte di racconti, romanzi, tra i quali “Attenti al cane” (Guanda, 1999), “Nafta” (Guanda, 2000), “Un poco di buono” (Rizzoli, 2005), ma soprattutto ibridi narrativi tra i quali Le risorse umane (Feltrinelli, 2006 – Premio “Sandro Onofri”), Viaggi da Fermo (Laterza, 2009), Il costo della vita (Einaudi, 2103 – Premio Lo Straniero), Andare, camminare, lavorare (Feltrinelli, 2015), Addio (Chiarelettere, 2016), e i memoir La metà del cielo (Mondadori, 2019) e “Non ci resta che l’amore” (Il Saggiatore, 2021), il reportage fatto in Amazzonia con il fotografo Giovanni Marrozzini, “Viaggio sul fiume mondo” (Mondadori, 2022). Scrive per Il Manifesto, Venerdì di Repubblica, La Lettura del Corriere della Sera, e collabora con Radio3.

Paolo Capodacqua cantautore e musicista, svolge la sua attività concertistica in Italia e all’Estero. Ha pubblicato tredici dischi e collaborato a numerose raccolte collettive e lavori discografici di altri autori. Compone musiche per il teatro ed ha curato e condotto programmi radiofonici. Collaboratore ed alter-ego musicale di diversi autori di Letteratura dell’Infanzia, è Esso stesso autore di canzoni per bambini. Per un quarto di secolo, in veste di chitarrista, è stato al fianco di Claudio Lolli. Ha ricevuto il Premio Città di Lesina (1998), il Sigillo della Città di Abano (2001), la Targa “Nuova Canzone d’Autore” di Ferrara (2015) ed il Premio Civilia per la Canzone d’autore (2017).

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