La sezione centrale d’Appello della Corte dei conti ha dato ragione all’ex dipendente del Comune di Perugia (ufficio Avvocatura) il 77enne avvocato Mario Cartasegna, a cui in primo grado il giudice di Perugia aveva “decurtato” la pensione, accogliendo l’istanza dell’amministrazione comunale e dell’Inps, a 5.300 euro netti al mese, rispetto ai 50mila (circa 20mila netti) più tredicesima inizialmente accordati. Cifra, quella inizialmente percepita pari a 651mila euro lordi l’anno), che ne aveva fatto il secondo pensionato più ricco d’Italia (il primo è l’ex ingegnere Telecom Mauro Sentinelli, che incassa 1,2 milioni di euro lordi l’anno), tanto da finire sulle colonne del Corriere della Sera, nel mirino del giornalista anti-Casta Gian Antonio Stella, e nel libro “Vampiri” di mario Giordano.
In primo grado la Corte dei Conti di Perugia, a seguito della decurtazione di una pensione monstre ritenuta illegittima, aveva condannato Cartasegna a restituire anche 3,5 milioni relativi alla parte di pensione sino a quel momento percepita e ritenuta illegittima. Le somme dei compensi (con relativi contributi) che Cartasegna si vedeva assegnare coma parcella per le cause vinte, in aggiunta al normale stipendio di dipendente comunale. Da qui il contenzioso nato con il Comune di Perugia e con l’Inps.
Battaglia legale che alla fine Mario Cartasegna ha vinto, almeno al secondo grado di giudizio, vedendosi riconosciuti i 651mila euro lordi l’anno di pensione, e la “restituzione” dei 3,5 milioni di euro che in primo grado era stato condannato a restituire.