Una mozione urgente con cui si chiede alla Regione di dare seguito agli impegni presi con il Ministero di Grazia e Giustizia, quando, nel 2001, ha sottoscritto un protocollo d'intesa per la gestione dei penitenziari. Questa l'iniziativa di Franco Zaffini che, insieme ai colleghi del Pdl, porterà, in aula, l'atto già nel consiglio di domani. Dopo aver visitato le tre case di reclusione di Perugia, Spoleto e Terni, il capogruppo An-Pdl spiega che “la situazione è piuttosto preoccupante a causa del sovraffollamento carcerario che ha superato i livelli precedenti all'indulto”.
In particolare, la mozione richiama la Regione affinchè si attivi per la tutela degli operatori penitenziari, delle vittime del crimine e per mantenere gli impegni assunti nel 2001, in materia di assistenza sanitaria ai detenuti, e rinsaldati da quanto previsto dall'atto regionale d'indirizzo e coordinamento per le prestazioni socio-sanitarie, deliberato a giugno 2008.
“L'urgenza – spiega Zaffini – è quella di ottimizzare e razionalizzare le risorse e l'impiego del personale di Polizia Penitenziaria per garantire un servizio adeguato e condizioni di lavoro accettabili per gli operatori. La Regione, per tramite delle Asl – prosegue il consigliere – ha l'obbligo di provvedere alla gestione dei servizi sanitari da erogare sia all'interno delle strutture che presso i presidi ospedalieri civili. Nello specifico, come previsto dalla legge 296 del 1993, i capoluoghi di provincia avrebbero dovuto allestire nei nosocomi un ‘repartino' da destinare alle degenze dei pazienti sottoposti a misure detentive, mentre, per le cure che non necessitano di ricovero, dovrebbero essere funzionanti i centri clinici dei penitenziari”.
Zaffini sottolinea, inoltre, che a Perugia esiste un doppio problema perché, oltre a non aver creato un ‘repartino', neanche in occasione del trasferimento dell'ex Monteluce al S. Maria della Misericordia, il nuovo centro clinico del carcere di Capanne, sebbene praticamente terminato, è inutilizzato e attende che l'Asl di competenza, quella di Perugia, lo assuma in carico per la sua gestione. “Questa situazione – dice ancora il consigliere – comporta un dispendio di risorse per il trasferimento dei detenuti fuori struttura e un aggravio di turni per la polizia penitenziaria che deve coprire con tre turni da tre agenti l'uno i piantonamenti in ospedale. Se, poi, i detenuti, anziché essere sistemati in un unico reparto, appositamente dedicato, vengono accolti in diversi reparti, il controllo si complica ulteriormente. Senza considerare che con l'arrivo di altri duecento detenuti, gli operatori penitenziari si troveranno in condizioni di vera emergenza”.
“Con questa mozione – ribadisce Zaffini- chiediamo che la Regione faccia la sua parte, guardando oltre l'orizzonte ideologico del ‘piove governo ladro, e che, accanto alla battaglia ‘epica' per l'istituzione del garante dei detenuti, figura, peraltro, già ben rappresentata dal magistrato di garanzia, accanto ai finanziamenti assegnati all'Arci per il sostegno psicologico di chi è sottoposto a reclusione, si occupi di risolvere problemi pratici e ben più allarmanti. Un intervento rapido, da parte dell'esecutivo, nella gestione dei servizi socio sanitari per i detenuti, potrebbe arginare significativamente la situazione di preoccupante emergenzialità, dal canto loro, i consiglieri del Pdl hanno già interessato i parlamentari umbri affinchè rappresentino al Governo le esigenze di organico delle strutture presenti nella regione”.