di Carlo Ceraso
Se fosse quotato in Borsa, il titolo del Festival dei 2 Mondi, alle 13 di oggi sarebbe stato fermato per eccesso di rialzo. Perché i dati forniti da Giorgio Ferrara, nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine festival, farebbero felice ogni azionista. +30% segna il borsino del presidente e direttore artistico che, non senza soddisfazione, ha sciorinato i primi dati di questa 52.ma edizione festivaliera.
Così è, se si guarda non solo alla risposta che ha offerto il pubblico – scontata, quando il Cartellone è di qualità – ma anche la città, i suoi operatori, il comune cittadino. Merito anche del Ferrara-uomo, più ancora del regista, che ha saputo comprendere come il successo di un Festival, specie da queste parti, passa prioritariamente dal rapporto con il territorio. Un ‘tesoro’ che Gian Carlo Menotti aveva intuito e coccolato, quello stesso che il figlio Francis aveva invece dilapidato cercando di ritrovarlo quando i rapporti erano ormai troppo logori.
Dal palcoscenico del Caio Melisso parla a ruota libera, gettando di tanto in tanto un’occhiata al report che il direttore Flavia Masseti gli aveva poco prima aggiornato. Eccoli allora i numeri del Festival: 41 titoli in Programma con 97 aperture di sipario, 8 convegni, 13 mostre, 8 eventi culturali, 21 lezioni fra ‘classi aperte’ e incontri con l’Accademia Silvio D’Amico. Ma sono 2 i dati che più di tutti aspettano i cronisti in sala: i biglietti staccati e l’incasso. Ferrara li manda un po’ per le lunghe, ma… – continua articolo e photogallery – clicca qui