“I CAMMINAPERUGIA” TREKKING URBANI PER RISCOPRIRE I TESORI DEL CAPOLUOGO UMBRO (Foto) - Tuttoggi.info

“I CAMMINAPERUGIA” TREKKING URBANI PER RISCOPRIRE I TESORI DEL CAPOLUOGO UMBRO (Foto)

Redazione

“I CAMMINAPERUGIA” TREKKING URBANI PER RISCOPRIRE I TESORI DEL CAPOLUOGO UMBRO (Foto)

Mar, 16/03/2010 - 17:53

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Un tesoro tutto da scoprire: Perugia. È in questo senso che continuano a vele spiegate i “CamminaPerugia”, le camminate organizzate da Renzo Zuccherini, direttore de “La Tramontana – aria nuova a Perugia” in collaborazione con la Società Operaia di Mutuo Soccorso e con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Perugia. Sabato scorso, un centinaio di persone si sono date appuntamento sulle scale mobili di via Pellini per una passeggiata alla ricerca di mestieri e attività che un tempo sfruttavano l'acqua che sgorgava dalle viscere della città, il cui valore civile e religioso è celebrato dalla Fontana maggiore. Canapai, cordai, pescivendoli, lavandaie, filatrici, bagni pubblici, tintori, ortolani, e tanti altri perugini hanno sviluppato nei secoli capacità tecniche e competenze, da riscoprire nei luoghi dove si esercitavano.”Siamo partiti dal vialetto della scala mobile di via Pellini – racconta Renzo Zuccherini dal sito internet “La Tramontana – aria nuova a Perugia” -, dove abbiamo ricordato la prima piscina realizzata a Perugia, all'inizio degli anni Sessanta, e che fece provare a tanti giovani perugini il piacere di nuotare. A metà delle scale mobili, abbiamo trovato i nicchioni sul muro della Canapina, dove macerava la canapa destinata a diventare corda o tessuto. Siamo poi saliti sull'acropoli, alla piazza del Sopramuro, davanti a quello che un tempo era il “Tempio delle lasche”, la pesceria ottocentesca ove si vendeva il pesce del Trasimeno, oltre alla porchetta e alla carne delle “bestie scollate” (la bassa macelleria). Scendendo per via Alessi in via Angusta, abbiamo ricordato i bagni pubblici che vi erano, poi trasferiti al villino Mavarelli e infine al Diurno del Brufani”. Più sotto, poi, il gruppo si è fermato in via delle Conce, uno degli ultimi vespasiani che ha offerto lo spunto a un vivace confronto sulle condizioni di vita di uomini e donne:”Scendendo ancora -continua Zuccherini nel suo racconto -, accanto alla galleria, abbiamo visto l'ambiente residuo delle antiche Conce: dalla finestra potevamo udire lo scroscio impetuoso delle acque prodotte dalla vena della Rupe, la collina franosa del Pincetto”.Risaliti in piazza Cavallotti, nella vicina via Appia si è rievocata la neviera, per la quale veniva utilizzato il cunicolo della Postierla. Scendendo per i vicoli della Conca, il gruppo ha fatto capolino davanti alle terme romane, di cui resta il mosaico con il mito di Orfeo. E poi è stata la volta della Fonte dei Tintori, che forniva l'acqua per questa affascinante arte antica e per i misteri dei colori. “Tornando indietro – sottolinea Zuccherini -, abbiamo percorso via Antinori fino alla fonte del Piscinello: qui abbiamo ricordato le lavandaie, che alle fonti trovavano occasioni di incontro e di socialità tra donne, e gli ortolani, che dalla città ricevevano l'acqua con cui facevano crescere i frutti che poi restituivano alla città stessa, realizzando sia l'obiettivo dei chilometri zero, che la coltivazione biologica. La frutta e la verdura, colta la mattina, arrivava dopo pochi minuti al mercato, riempiendolo di colori e profumi e donando al palato sapori unici, legati alla terra da cui venivano”.Prossimo appuntamento per gli appassionati e i curiosi è previsto per sabato 24 aprile, alle ore 17, nella piazzetta di via del Parione, accanto alla chiesa di S. Spirito, per una passeggiata sui luoghi delle aggressioni fasciste del '21 e della resistenza popolare e artigiana che portò alla liberazione della città il 20 giugno 1944.La camminata si farà con qualsiasi tempo. La partecipazione è libera. Clikka qui per il programma completo.

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