Alessia Chiriatti
Il tavolo di concertazione tra Regione Umbria, Gruppo Maio e i lavoratori della Sirio Ecologica di Gubbio della settimana scorsa sembra non aver soddisfatto questi ultimi, almeno non in tutto. Tante sono state le questioni poste, prima di tutte il comportamento futuro del Gruppo Maio per ciò che riguarda lo stabilimento preso in affitto a Padule. Esposte le varie posizioni delle parti, anche le sollecitazioni giunte da parte di tutti gli interessati sembrano aggiungere un nuovo tassello alla vicenda, che dovrebbe giungere ad una conclusione con il prossimo 17 gennaio, giorno in cui scadrà il bando di concorso per l'acquisizione del sito industriale.
Rimangono in cassa integrazione i lavoratori della Sirio Ecologica, situazione che anche questa scadrà a breve. I sindacati da parte loro chiedono il riassorbimento del personale rimasto fuori dalle assunzioni. Il Gruppo Maio, per parte sua, ribadisce di non aver preso impegni definitivi con lo stabilimento eugubino, ma di aver fatto il possibile per salvare lo stabilimento. Non è invece sicuro di voler partecipare al bando di gara del prossimo gennaio: il prezzo sarebbe infatti troppo alto per il nuovo piano industriale, nonostante rimanga l'interesse del gruppo per il sito. Maio ha intanto trasferito alcune unità provenienti dal sito di Monsano proprio a Gubbio.
Il comune ha ribadito la critica sulla possibilità di aprire uno sterilizzatore a Padule, per via delle rimostranze espresse dalla cittadinanza. L'assessore Riommi teme che la situazione degeneri anche per i 15 lavoratori assorbiti dal Gruppo Maio, e ha chiesto di fermarsi ancora per studiare meglio la situazione, e di riunirsi a metà novembre, in tavoli separati tra azienda e comune, per un nuovo tavolo.
Intanto ieri i dipendenti si sono riuniti di nuovo: dall'incontro si è raggiunta una decisione condivisa, con la quale si presenteranno davanti al comune e al curatore fallimentare.
La crisi nella fascia appenninica intanto continua a mordere: problematiche rimangono le situazioni per la Merloni di Gualdo Tadino, così come per la Faber di Fossato di Vico, la Solfer di Umbertide e la Giannelli di San Giustino. Stanziati per la Merloni 17 milioni di euro, per Umbria e Marche. 600 persone non sono state più ricollocate presso la Porcarelli, mentre per altri dipendenti scadrà la cassa integrazione a novembre, per i quali i sindacati hanno chiesto una proroga di altri sei mesi. Ad Umbertide invece rimane la preoccupazione per l'indotto automobilistico della Fiat, e per la Solfer dove si sono aperte nuove prospettive, dopo i problemi dell'azienda a pagare i dipendenti.
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