Claudio Bianchini
Animalisti sul piede di guerra a Foligno, per protestare contro l’arrivo del circo in città. Sembra una notizia d’altri tempi, ma purtroppo la questione è tornata di scottante attualità. Hanno infatti indignato gli attivisti e infervorato l’opinione pubblica, le immagini della disperata fuga della giraffa Alexandre: una forsennata corsa – venerdì scorso – per le strade di Imola, dopo essere fuggita dal famoso circo Aldo Martini. Ancor più tragico il finale. Braccata e catturata, è morta stremata: il suo cuore non ha retto alle eccessive dosi di tranquillante ed al forte trauma dell’inseguimento. In tutta Italia le associazioni a difesa degli animali sono tornate a chiedere nuove regole, e tramite web è si è sollevata una richiesta unanime: l’appello rivolto ai sindaci affinchè vietino la concessione del suolo pubblico ai circhi con gli animali. Un’ondata di proteste che ha coinvolto anche Foligno, dove gli attivisti dell’UNA hanno scritto una lettera ufficiale di diffida al primo cittadino, Nando Mismetti. Ma non basta: gli animalisti folignati organizzeranno un presidio di protesta davanti al circo, per tutta la durata degli spettacoli, da domani sera sino al prossimo martedì 2 ottobre. “Ogni giorno ci saranno una decina di manifestanti, allestiremo un banchetto informativo contro l’utilizzo degli animali negli spettacoli, distribuiremo volantini, esporremo cartelloni e sensibilizzeremo il pubblico – fa sapere la responsabile territoriale Maria Angela Bacchettoni – abbiamo già tutti i permessi in regola da parte degli organi competenti”. Secondo l’associazione “Uomo – Natura – Animali” il sindaco, in quanto massima autorità sanitaria, deve necessariamente farsi anche garante dell’assoluta incolumità e della tutela degli animali che si trovano nel suo territorio. Ogni anno – segnalano le sigle animaliste – lo Stato sovvenziona gli spettacoli circensi con circa 7 milioni di euro, ma adesso alla Camera dei Deputati è stata nuovamente sollecitata una proposta di legge che chiede espressamente “la dismissione dell’utilizzo di animali”. In attesa dei tempi burocratici e delle lungaggini della politica, nel frattempo si continua a manifestare.