Toccante cerimonia questa mattina ad Assisi in occasione del Giorno della Memoria, con la consegna di tre medaglie d’onore alla memoria ai familiari di altrettanti cittadini umbri (di Assisi, Perugia e Spoleto), militari internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra.
La cerimonia si è tenuta presso il museo della memoria situato all’interno del palazzo vescovile di Assisi, alla presenza del vescovo Sorrentino, del sindaco della città serafica Stefania Proietti e del prefetto di Perugia Claudio Sgaraglia.
Le medaglie d’onore, concesse ai sensi della legge 27 dicembre 2006, numero 296, sono andate alla memoria di Giuseppe Conforto (nato a Siracusa il 25 febbraio 1915), Nello Marzi (nato a Monte Santa Maria Tiberina il 27 maggio 1913) e Giuseppe Vandone (nato a Roma il 10 marzo 1914).
Presenti alla cerimonia anche i sindaci di Perugia, Andrea Romizi, e Spoleto, Umberto De Augustinis, oltre ovviamente ai familiari degli insigniti scomparsi.
“È tempo di scoprire i valori fondamentali dell’amicizia e della fraternità”.ha detto il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, durante la cerimonia. Il vescovo dopo avere ricordato l’importanza del vescovado quale luogo di grande apertura dove vennero nascosti e salvati gli ebrei ha mostrato la sua preoccupazione per il fatto che “in Italia sta crescendo il sentimento razzista e xenofobo. Ed è proprio per questo – ha aggiunto – che dobbiamo testimoniare oggi quello che fecero allora i Giusti della Shoah”.
La cerimonia è stata aperta dai saluti del sindaco di Assisi, Proietti, che ha sottolineato l’impegno dell’intera città per la salvezza di circa 300 ebrei arrivati durante le persecuzioni razziali. Prima della consegna delle “medaglie d’onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra” il prefetto Claudio Sgaraglia ha sottolineato il valore di questa giornata per testimoniare il bene, affinché persecuzioni come quella nei confronti degli ebrei non si verifichino più.
Presenti gli studenti del liceo classico “Properzio” di Assisi. Dopo la consegna delle medaglie, sono seguiti i saluti di Gioia Bartali, nipote del grande campione del ciclismo che ha raccontato del viaggio fatto ad Auschwitz con gli studenti e alcuni sopravvissuti alla Shoah, organizzato dal Miur e dall’Ucei. “Sapevo che andare in quei luoghi mi avrebbe fatto male – ha affermato Gioia Bartali -. Chiunque va in quei luoghi ha un momento di grande riflessione. Ho continuamente dei ricordi, dei passaggi. Continuerò questo viaggio in memoria di coloro che sono morti e di chi ha perso i genitori o familiari. Sono convinta – ha precisato – che mio nonno non ci ha pensato più di tanto quando gli hanno chiesto di entrare nell’organizzazione clandestina che salvava gli ebrei. Si sarà sentito un privilegiato e lo avrà fatto con estrema umiltà”.