Venerdì 27 maggio è andato in scena “ Essere o Ben-essere? Questo è il problema! Piccoli fatti e misfatti medicoterapicoteatrali dandosi sollievo con il guarir dal ridere”, scritto e diretto da Lorella Natalizi. La serata, organizzata da Aglaia in collaborazione con USLUmbria2, si è svolta all’interno di un Complesso Monumentale di San Nicolò gremito.
L’occasione era quella di celebrare la Giornata Nazionale del Sollievo e quest’anno è stato scelto di farlo attraverso le voci degli operatori e volontari delle cure palliative che dal 2010 partecipano all’attività formativa di arteterapia promossa dalla USLumbria2.
L’idea è nata dalla consapevolezza che ridere è veramente importante per tutti noi e in qualsiasi momento della vita. Questo riguarda tutti ed in particolar modo chi opera in un contesto complesso come quello dell’assistenza alle persone affette da patologie inguaribili.
E così Aglaia ha scelto quest’anno di raccontare le cose della vita proprio attraverso il ridere, l’intento quello di guarir con le risate non certo le malattie ed i malati ma gli animi. E a detta delle 450 persone presenti, molte anche commosse a fine spettacolo, l’obbiettivo è stato raggiunto.
Aglaia desidera ringraziare gli attori per il profondo impegno ed incondizionato amore con cui hanno partecipato al progetto; Lorella Natalizi per la sua disponibilità e passione; Clelia De Angelis per i fantastici costumi, Valentina Marinelli per l’incessante e bellissimo lavoro grafico; Alessandro Sigismondi, Daniele Brunelli e Stefano Baldini per aver immortalato ogni magico istante dell’intero progetto; Andrea Bisaccioni e Opera 26 per il supporto tecnico; Paola Biolcati per i preziosi consigli e l’infinita pazienza; la Asl, il Comune di Spoleto, La Fondazione Carispo per il costante supporto; tutto il pubblico intervenuto che con calore e affetto ha arricchito la serata.
Un ringraziamento speciale agli sponsor, compresi quelli che hanno donato in silenzio, per aver creduto nel progetto quando ancora era poco più che un titolo e averlo così reso possibile.
E in ultimo, come dolcemente ricordato in teatro, il ringraziamento più importante va ai pazienti e alle loro famiglie, ispirazione costante e profonda.