La proposta del consigliere Danillo Primieri di voler modificare il regolamento comunale, per assegnare il gettone di presenza ai consiglieri che partecipano al Question Time, ha iniziato a far discutere. I primi a intervenire sull’argomento sono i pentastellati con una netta presa di posizione e bocciatura di quello che è astato definito un atto politico assurdo. Partendo dal presupposto che in molti altri Comuni i consiglieri ricevono il gettone per il Question Time e che questo momento rientra nei lavori del consiglio comunale, risulta davvero difficile da capire la logica per la quale Primieri, anche in virtù della sua appartenenza politica a Democrazia Sovrana Popolare di Marco Rizzo, voglia introdurre l’obolo di presenza, cioè per evitare che gli stessi consiglieri non si presentino in aula per avere la risposta alla propria interrogazione. Invece di richiamare i propri colleghi a un comportamento più dignitoso (se si formalizza un atto poi si deve andare in aula per evitare che questo automaticamente decada per assenza ingiustificata) si chiede di usare soldi pubblici per ‘incentivare’ la presenza con un compenso. E, ricordiamo ancora, in un Comune dove i cittadini da 7 anni pagano le tasse al massimo previsto dalla legge in virtù dello status di dissesto. Lo stesso viene ricordato dal Movimento 5 Stelle.
Gettone di presenza al Question Time, Daniele Pica “Assurdo e insulto al buon senso”
“Apprendiamo con sconcerto la proposta avanzata dal consigliere Primieri di istituire un gettone di presenza anche per le sedute di Question Time del Consiglio Comunale di Terni. Una proposta inaccettabile, soprattutto in una città dove i residenti – veri finanziatori dell’ente – continuano a pagare da sette anni il massimo delle imposte comunali consentite dalla legge – è quanto dichiara il referente territoriale del M5S, Daniele Pica – L’idea che sia necessario un incentivo economico per garantire la presenza dei consiglieri a una seduta che, per sua natura, non prevede votazioni né decisioni amministrative e che quindi non necessita del numero legale dei consiglieri è un insulto al buon senso. Il Question Time è un momento di confronto tra consiglieri e amministrazione, e non può essere paragonato alle sedute deliberative del Consiglio Comunale. La partecipazione dovrebbe essere dettata dal senso di responsabilità e dal rispetto del mandato ricevuto dai cittadini, non da un’ulteriore voce di spesa a carico della collettività”.
Cosa farà Bandecchi?
Interessante il passaggio di Pica in cui ricorda che, nell’ultimo assestamento di bilancio, il fondo per il gettone di presenza per i consiglieri è stato aumentato di 60mila euro dalla giunta Bandecchi e, già in precedenza, Alternativa Popolare aveva dimostrato interesse a inserire il gettone. “Per il Movimento 5 Stelle, la politica è un servizio, non un mestiere per cui farsi retribuire a ogni presenza. Riteniamo che questa proposta sia l’ennesima dimostrazione di una visione distante dai reali problemi della città e dei suoi abitanti. Ci chiediamo ora quale sarà la posizione della maggioranza su questo tema, considerando che già un anno fa l’idea era stata discussa trovando il sostegno di esponenti apicali di Alternativa Popolare – conclude il pentastellato Pica – Il tutto in un contesto in cui, nell’ultimo assestamento di bilancio, il fondo destinato ai gettoni di presenza dei consiglieri è stato aumentato di ben 60 mila euro per il 2024. Chiediamo con forza che il Consiglio Comunale si concentri sulle reali emergenze della città, anziché discutere di come aumentare i costi della politica a danno dei cittadini”.
