Con ben cinque punti esclamativi il consigliere comunale Danilo Primieri (Gruppo Misto – Democrazia Sovrana Popolare) ha chiesto di modificare il regolamento comunale e il riconoscimento del gettone di presenza per i consiglieri che partecipano al Question Time. Cerchiamo di capire perché il consigliere Primieri vorrebbe che il Sindaco e la Giunta riconoscessero il gettone di presenza ai consiglieri protagonisti al Question Time che, per questioni prima di tutto di ordine finanziario dell’Ente e rispetto dei cittadini, ma anche per buon senso, al momento non è erogato. Tutto è descritto nelle considerazioni dell’atto con il quale Danilo Primieri si presenterà al prossimo consiglio comunale, convocato il 25 febbraio alle ore 10.30: “Il Question Time – scrive Primieri – sebbene organizzato in forma separata, rispetto alla normale seduta del consiglio comunale è pur sempre classificato come consiglio comunale, essendo sempre una sessione ufficiale dell’operato consiliare e come tale deve essere trattato! Il tutto per migliorare l’efficienza e la qualità dell’interazione tra Consiglio e Giunta! Lo stesso Question Time deve essere quindi considerato come un consiglio comunale a tutti gli effetti, con il raggiungimento del numero legale dei consiglieri presenti e loro relativa attribuzione del gettone di presenza!!”
Gettone di presenza come presidio di democrazia? Se questa è opposizione
Ora, tralasciando la correttezza ortografica con la quale è stato redatto l’atto (abbiamo ovviamente lasciato i punti esclamativi e corretto il resto), dovremmo ragionare sulle considerazioni del consigliere Primieri (che ricordiamo essere uscito dal partito del sindaco Stefano Bandecchi), un passo in particolare: “Con il raggiungimento del numero legale dei consiglieri”. Cosa significa? Significa che spesso, anzi molto spesso, i consiglieri non si presentano al Question Time e le interrogazioni (per regolamento) non hanno risposta da parte dell’Amministrazione. Cosa pensa dunque Primieri? Mettiamo il gettone di presenza così vedi come corrono i consiglieri al Question Time! Cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione (qualcuno ricorderà il film da cui è tratta la citazione). Ricordiamo che Terni è un Comune in fase post-dissesto e i cittadini pagano il massimo le aliquote delle utenze. Invece di invitare coloro che si sono messi a disposizione dei cittadini per amministrare la cosa pubblica a ricoprire il proprio mandato con serietà, dignità e puntualità (cosa tra l’altro che non dovrebbe essere eccezionale, ma la norma) si chiede una ‘retribuzione’ per essere presenti. Questo è un presidio di democrazia? Possibile che i consiglieri eletti abbiamo bisogno del gettone di presenza per mettere la faccia sulle interrogazioni che presentano? Questo è mettersi al servizio della città? Questa volta lasciamo il punto interrogativo. Anzi ne aggiungiamo un altro. Questo è il modo di fare opposizione? Avere l’obolo per essere presenti in aula durante il Question Time? Adesso la battaglia dei punti esclamativa e interrogativi è definitivamente vinta.
Cosa chiede Primieri?
Non è tutto, vediamo cosa chiede Primieri con il suo atto: “Quindi si impegna il Sindaco e la Giunta a riconoscere il gettone di presenza a tutti i consiglieri presenti al Question Time, a partire dalle prossime sedute, in quanto sarà da considerare come la normale partecipazione ad un consiglio comunale ordinario! Quindi si dovrebbe disporre la modifica del regolamento comunale al fine di allineare il Question Time alle normali sedute del consiglio comunale per quanto riguarda la regolamentazione del gettone di presenza!”. Ecco qua. Vedremo quanti consiglieri, il prossimo 25 febbraio, voteranno a favore dell’atto del consigliere Primieri. Siamo proprio curiosi, anche perché la discussione su uno degli ultimi atti del consigliere Primieri ‘contro’ Bandecchi non è finita proprio benissimo.