Frati Assisi, crack finanziario, "armi e droga" / Dimesso l'economo / Papa denuncia - Tuttoggi.info

Frati Assisi, crack finanziario, “armi e droga” / Dimesso l’economo / Papa denuncia

Alessia Chiriatti

Frati Assisi, crack finanziario, “armi e droga” / Dimesso l’economo / Papa denuncia

La lettera di padre Perry ai confratelli / Coinvolti non francescani / Indagini dal 2003
Sab, 20/12/2014 - 21:02

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Un “grave dissesto finanziario“, con “un cospicuo ammontare di debiti“: è lo stesso padre Michael Perry, ministro generale dei Frati Minori di Assisi a denunciare il fatto con una lettera. E con il tempo si aggiungono particolare sconcertanti alla vicenda che ha coinvolto l’ordine della Curia generalizia di Roma, al cui nome lo stesso papa Bergoglio ha voluto dedicare il proprio nome. All’origine del crack finanziario ci sarebbero traffici illeciti e investimenti sbagliati e rischiosi, dunque, e in particolare legati al fosco ambiente della droga e delle armi. A questo si dovrebbe aggiungere, anche secondo quanto riportato dalla stampa nazionale, la ristrutturazione de Il Cantico di Via Gregorio VII a Roma (nei pressi della Basilica di San Pietro e della Casa di Santa Marta), albergo e ristorante di lusso. Nel frattempo Giancarlo Lati, ormai ex economo generale dei francescani, si è dimesso dal suo incarico insieme a quello di rappresentante legale dell’ordine, nonostante la motivazione da lui riportata riguardi “problemi di salute“. Al suo posto il Vice-Economo generale ha iniziato ad agire come Economo generale facente funzioni e il Definitorio generale ha nominato un altro frate come Rappresentante Legale. Inoltre è stato scelto un terzo frate, esperto in questioni economiche e amministrative, che è stato nominato Delegato speciale del Ministro generale per gli affari economici della Curia generale e ha iniziato il suo lavoro all’inizio del mese di ottobre 2014. All’Ordine è stata data notizia di questi cambiamenti attraverso il sito web.

Le indagini – Una lettera accorata quella di frate Michael Perry, alla quale è seguito lo sgomento dei confratelli. “La questione – si legge – riguarda la stabilità finanziaria dell’Ordine e del suo patrimonio. Se da una parte la nostra prima preoccupazione è stata e continua a essere quella di verificare la natura, l’entità e le conseguenze di quanto è avvenuto, dall’altra riconosciamo anche il ruolo significativo che alcune persone esterne, che non sono membri dell’Ordine, hanno avuto nella faccenda, che ha portato a questa grave situazione”. Il riferimento è dunque alle relative responsabilità che hanno portato all’incresciosa situazione. “Nello scorso mese di settembre, – continua padre Perry – il Definitorio generale ha deciso di intraprendere una serie di passi per condurre un’indagine interna riguardo alle attività finanziarie operate dall’Ufficio dell’Economato generale. È stata creata una sotto-commissione all’interno del Definitorio generale che servisse da organo consultivo. Abbiamo immediatamente chiesto l’intervento di un team di avvocati altamente qualificati, che stanno ancora continuando a lavorare per l’Ordine. Le autorità ecclesiastiche competenti sono state informate di queste nostre preoccupazioni e, regolarmente, vengono aggiornate sull’evolversi della situazione. In aggiunta, abbiamo spiegato la situazione in maniera breve e, perciò, incompleta ad alcuni Ministri Provinciali e Custodi di alcune Conferenze francescane, cui è stato chiesto anche di essere solidali con la Curia generale attraverso la preghiera e in altri modi significativi. Mi spiace di non aver potuto contattare tutti i Ministri e i Custodi. Chiedo a tutti Ministri provinciali e Custodi la loro comprensione e un contributo finanziario per aiutarci a far fronte all’attuale situazione, che implica anche il pagamento di cospicue somme di interessi passivi.

La situazione grave – Le ricerche hanno riguardato un periodo che risale fino al 2003, con una particolare attenzione a quelle operazioni che potevano destare sospetti e preoccupazioni. E’ dunque emersa la “grave difficoltà finanziaria, con un cospicuo ammontare di debiti. E’ emerso che i sistemi di vigilanza e di controllo finanziario della gestione del patrimonio dell’Ordine erano o troppo deboli oppure compromessi, con l’inevitabile conseguenza della loro mancanza di efficacia rispetto alla salvaguardia di una gestione responsabile e trasparente. Abbiamo già intrapreso iniziative appropriate per affrontare queste fragilità. Terzo: sembrano esserci state un certo numero di dubbie operazioni finanziarie, condotte da frati cui era stata affidata la cura del patrimonio dell’Ordine, senza la piena conoscenza e il consenso né del precedente né dell’attuale Definitorio generale. La portata e la rilevanza di queste operazioni hanno messo in grave pericolo la stabilità finanziaria della Curia generale. Queste dubbie operazioni vedono coinvolte persone che non sono francescane, ma che sembra abbiano avuto un ruolo centrale nella vicenda. Per questi motivi il Definitorio generale all’unanimità ha deciso di chiedere l’intervento delle autorità civili, affinché esse possano far luce in questa faccenda”.

L’appello – Padre Perry si è poi detto intenzionato ad approfondire la vicenda, per provare a dare maggiori spiegazioni all’ordine. “Mi rendo conto che molti di voi resteranno assai delusi e scoraggiati di fronte a tutta questa faccenda. Inoltre, nasceranno molte domande, per le quali avete diritto a una riposta. Prossimamente spero di potervi offrire ulteriori informazioni. Sono intenzionato a fare una relazione il più esaustiva possibile riguardo all’intera vicenda durante il Capitolo generale. Nel frattempo, unitamente al Definitorio generale, vi chiedo dal profondo del cuore di pregare intensamente e di sostenerci mentre continuiamo ad affrontare l’evolversi di questa penosa situazione e mentre ci prepariamo a celebrare il Capitolo generale 2015“.

La denuncia del Papa – Papa Bergoglio non ha tardato a puntare il dito contro quanto successo: “tante volte io penso che la Chiesa in alcuni posti, più che madre è una imprenditrice”, he detto duramente, aggiungendo nell’ultima messa a Santa Marta di esser di fronte alla “sterilità della Chiesa: sterilità di egoismi, di potere, quando la Chiesa crede di potere tutto, di impadronirsi delle coscienze della gente, di andare sulla strada dei farisei, dei sadducei, sulla strada dell’ipocrisia”.

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