Termini scaduti per la presentazione a Sase da parte di FlyVolare del certificato di operatore aereo (Coa) e della licenza dell’esercizio. Scaduti quindi i trenta giorni di proroga concessi dalla Società di gestione del San Francesco di Assisi per la compagnia italo-maltese che avrebbe dovuto portare in Umbria nuove rotte con il suo A319 da 139 posti.
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Da Sase, adesso, lo dicono chiaramente: nessuna comunicazione da FlyVolare corrisponde adesso a nessun ulteriore rinvio rispetto a quanto già previsto. All’appello mancano ancora i 500mila euro concessi dall’aeroporto alla stessa FlyVolare, che adesso la stessa Sase vuole indietro. Tanto che, fanno sapere dall’azienda, se la compagnia non rientra del denaro si procederà per vie legali.
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Nel frattempo, è saltata, per la seconda volta, la Commissione prevista per ieri mattina in Regione Umbria, che doveva essere diretta dal presidente Eros Brega, alla presenza dell’Assessore regionale Giuseppe Chianella, e vedere i vertici Sase (in primis Piervittorio Farabbi ed Ernesto Cesaretti) riferire sulle vicende di FlyVolare e FlyMarche. Del motivo dell’assenza a Palazzo Cesaroni non c’è chiarezza: “è un periodo pieno di impegni“, dicono da Sase. L’incontro quindi è slittato di nuovo.
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Una nova data – La novità su questo versante la fornisce il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Marco Squarta, che in una sua nota scrive: “finalmente lunedì 16 ottobre la mia richiesta troverà una risposta e i vertici della società di gestione dell’aeroporto (Sase) e di Sviluppumbria saranno ascoltati dalla Seconda commissione dell’Assemblea legislativa per fare il punto su tutte le criticità che coinvolgono l’aeroporto ‘San Francesco di Assisi’. La mia richiesta, avanzata lo scorso agosto, trova così un riscontro concreto: sarà l’occasione per chiarire definitivamente alcune questioni di fondamentale rilevanza non solo per il sistema dei collegamenti aerei regionali ma anche per l’intera strategia di rilancio turistico dell’Umbria, che soffre ancora del danno diretto prodotto da anni di crisi economica e da quello indiretto del sisma”.
“Direttore e presidenti di Sase e Sviluppumbria, in maniera diversa ma convergente coinvolti nello sviluppo dell’aeroporto e nelle sue troppe disavventure – osserva Squarta – dovranno fare chiarezza sui disservizi occorsi ai passeggeri in arrivo e in partenza dal ‘San Francesco’. Saranno chiamati a spiegare le strategie che hanno portato all’accordo con Fly Volare e al pagamento anticipato di ingenti somme ad una compagnia aerea che non è neppure in possesso dei titoli abilitativi per svolgere il servizio. Avranno l’occasione di illustrare ai consiglieri regionali per quale motivo è stata promossa una conferenza stampa per annunciare nuovi collegamenti aerei senza alcuna certezza che questi potessero davvero decollare”.
Per Marco Squarta, infine, “quella di lunedì 16 ottobre sarà l’occasione di dimostrare, confrontandosi con i responsabili dello scalo umbro, che non esiste una vera strategia dietro alle estemporanee scelte della maggioranza e che la Giunta regionale deve assumersi la responsabilità dell’ennesimo fallimento in campo di trasporti e promozione turistica”.
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