Molte delle questioni e delle riflessioni proposte dal Segretario della Camera del Lavoro Cgil di Perugia Vincenzo Sgalla rispetto alla crisi che attraversa la nostra regione sono del tutto condivisibili. Infatti, pur considerando importante una discussione sulla legge elettorale regionale, la priorità vera per l’Umbria resta il lavoro. La nostra regione è infatti drammaticamente colpita dalla disoccupazione, dalla recessione, dalla chiusura di aziende e dall’allargamento delle povertà. Le misure in campo sono insufficienti ed è urgente confrontarsi su un progetto strategico per la fuoriuscita dalla crisi capace di dare risposte concrete ai tanti che subiscono i colpi della crisi. Nello stesso tempo, però, le politiche di rigore ed austerità messe in campo da Renzi e dal governo delle larghe intese, che proseguono quelle di Berlusconi, Monti e Letta, incidono pesantemente sulla situazione umbra. Il governo continua nell’azione strutturale di taglio della spesa pubblica e sociale senza uno straccio di politica industriale nazionale, nella precarizzazione del mondo del lavoro (Decreto Poletti e Job Act), nella salvaguardia del sistema bancario nonché nel mantenimento della controriforma Fornero delle pensioni. In questo senso il nostro partito a livello regionale ha più volte proposto di aprire una vertenza Umbria col governo nazionale. La deindustrializzazione in atto è comunque un fenomeno nazionale, non solo umbro: si pensi ad esempio ai casi Fiat ed Indesit. E’ vero però, non si può rinviare sempre e tutto al governo nazionale. Tanto meno si può considerare un risultato politico l’annunciato arrivo di Renzi a Terni per la drammatica crisi che investe nuovamente le acciaierie e che ripropone il tema della presenza senza regole delle Multinazionali sul territorio regionale. Inoltre è davvero sconcertante l’ennesimo rinvio della discussione sulla dichiarazione di crisi di area complessa del Ternano-Narnese, rinvio rispetto al quale il nostro capogruppo Stufara si è opposto fermamente. Per questo ribadiamo che condividiamo quanto la Cgil dice da tempo: è necessario che il governo regionale vari un Piano del Lavoro, un Piano di investimenti in innovazione e ricerca a sostegno dell’occupazione nei settori strategici dell’economia e dell’industria regionale, nel quale favorire e valorizzare anche un’idea di economia sociale di territorio, un nuovo modello di sviluppo fatto di mutualismo, cooperazione sociale, credito cooperativo, artigianato, commercio equo e solidale, produzioni agricole. Per fare questo però bisogna passare dalle parole ai fatti. E’ necessario condividere una nuova stagione di programmazione capace di affrontare la crisi umbra a partire da nuove politiche industriali, del lavoro, dell’occupazione e della lotta alle povertà. Il tema che va affrontato da subito e sul quale è necessario un confronto serio resta quello del superamento dei finanziamenti «a pioggia»: servono criteri chiari ed interventi mirati rispetto alla complessità del mondo produttivo umbro fatto anche e soprattutto di piccole e medie imprese, così come sono necessari investimenti di prospettiva fondati su qualità del lavoro, ricerca, infrastrutture digitali, innovazione e formazione pubblica.
Enrico Flamini, Segretario Provinciale Prc Perugia
