Poeta, incisore, pittore spirito ribelle e visionario, William Blake (Londra 1757 – ivi 1827) considerò il mezzo verbale e quello visivo espressione unica del suo genio profetico. Nel suo poema Il libro di Thel (1789), illustrato da lui stesso con incisioni e disegni, semplifica la comprensione della sua concezione filosofica rispetto alle sue ultime opere profetiche.
Nel 2011 Peter Case mise in scena presso la Wilton Music Hall di Londra un progetto teatrale sperimentale tratto da quest’opera e chiese al giovane compositore Rolando Macrini di trarne un breve spettacolo musicale di 20 minuti. Dal germe di questo lavoro il musicista iniziò a concepire a Spoleto, durante la sua attività di mentore della Next Generation dell’estate 2016 presso il centro La Mama Umbria International, l’idea di allargare questa composizione ad un’opera vera e propria che integrasse il passato della musica classica – attraverso un approfondito lavoro sugli archi – alla contemporaneità della musica elettronica.
Nacque così il Primo Studio di The Book of Thel che verrà presentato in prima nazionale venerdì 7 luglio negli spazi del Cantiere Oberdan di Spoleto, nell’ambito della rassegna La Mama Spoleto Open inserita nel sessantesimo festival dei Due Mondi. Concepite due ouverture e parte del primo atto all’interno della sua dimora lavorativa nel teramano, a pochi passi da Rigopiano proprio nel periodo della tragedia che ha diviso il territorio tra terremoti e neve, Macrini, come lui stesso afferma, è stato graziato in questo travagliato momento di sfollamento, proprio dalla composizione ispirata alla tipica malinconia di Blake: “le mie note hanno cercato di alternare la stessa idea di bellezza e oscurità, di gioia e di morte che Blake trattava con una leggerezza inquietante: queste luci e ombre sono senz’altro state per me le emozioni di un anno di elaborazione”.
Rilevante, nell’intersecazione dei linguaggi che domina il concetto di questa opera, anche l’incontro con l’illustratore spoletino Jacopo Maran, che dalla lettura della poesia di Blake è riuscito a far emergerne una complessa visione della vita che non svanisce mai perché è intrisa in ognuno di noi che rappresentiamo parte del tutto, proprio come la bambina disegnata sulle tavole scure curiosa di interrogare gli elementi primordiali, metafore del mondo, sul senso dell’esistenza.
The Book of Thel, prodotto da La MaMa Umbria International e La MaMa Experimental Theatre Club di New York, andrà in scena in doppia rappresentazione alle 18 e alle 22.
La trama
Le figlie di Mne Seraphim sono tutte pastorelle nella Valle di Har, tranne la più giovane, Thel, che passa il tempo vagando da sola, tormentata da una domanda: perché la primavera della vita deve per forza finire, e con lei tutte le cose? Incontra il Giglio della Valle che cerca di confortarla, ma invano, e pertanto la incoraggia a chiedere alla Nuvola. La Nuvola spiega che egli fa parte di un processo naturale e anche se talvolta scompare, non è mai per sempre. Thel replica che lei non è come la Nuvola, e quando scomparirà, non ritornerà più. Così la Nuvola suggerisce di fare la stessa domanda al Verme. Il Verme però, è ancora un infante, e non può rispondere; al suo posto, la Zolla d’Argilla risponde spiegando che non si vive per noi stessi, ma per gli altri ed invita Thel ad entrare nel suo regno sotterraneo a vedere la prigione dei morti in cui lei stessa riposerà un giorno. Tuttavia, la protagonista viene assalita da voci misteriose che le pongono domande ancora più terribili sull’esistenza; lanciando un grido, Thel torna indietro alla sua casa nella Valle di Har. La cava rappresenta la sessualità e la mortalità, mentre la Valle di Har rappresenta la verginità e l’eternità.
Venerdì 7 luglio 2017
Doppia rappresentazione: ore 18 e ore 22
THE BOOK OF THEL (Primo Studio)
di William Blake
Un’Opera lirica di Rolando Macrini
Da un’idea di Peter Case
Direttore Musicale Claudio Scarabottini
Fumetti di Jacopo Maran
Una produzione La MaMa UMbria International e La MaMa Experimental Theatre Club NY
PRIMA ASSOLUTA
Cantiere Oberdan
Piazza San Gabriele Dell’Addolorata, Via dei Gesuiti
Spoleto (PG)