Voce rotta dalla commozione quando dopo qualche minuto di introduzione Arianna Ciccone annuncia: il Festival si farà a Perugia. Con crowdfunding e senza soldi pubblici. Su internet è già pronta la piattaforma di raccolta dove in tempo reale si vedrà crescere la somma dei contributi. Settemila euro già raccolti nei minuti successivi alla conferenza stampa con i 5 mila euro appena annunciati da Beppe Severgnini.
Perchè restare. “Un'ondata di tweet ci ha travolto” spiega la Ciccone, “Ci chiedevano di non fermarci, niente “stop of the top”. Abbiamo accettato la sfida del crowdfunding (l' obiettivo è raggiungere i 100 mila euro ovvero la stessa cifra che versavano gli Enti pubblici) e accettiamo il sostegno degli sponsor storici e non accettiamo i contributi pubblici”. Gli Enti tagliati fuori insomma a parte quella che sembra essere la pace fatta con il Comune e l' assessore alla cultura Cernicchi: “Andrea ci ha chiesto, fatemi contribuire almeno con le sale – spiega Arianna- e quindi useremo le sale gratuite date dal Comune di Perugia”.
Le città che volevano il Festival. “Diverse città si sono candidate ma sono state loro a cercare noi e non viceversa”. Bari , San Marino, Salso Maggiore Terme, Prato (con tanto di petizione popolare da parte dei cittadini), Torino, Napoli, Sardegna, Roma e Bologna. Tutti volevano il Festival, ma la corsa ad accaparrarselo dovrà fermarsi almeno per quest'anno. Infatti alle domande sul futuro la coppia Potter e Ciccone si limitano a spiegare quanto sarà già impegnativo lavorare alla 2014. Sul 2015? Si vedrà.
400 mila euro e oltre. Raggiungere quindi il budget da 400 mila euro e magari averlo anche più sostanzioso, per garantire un'edizione del festival tale da non far rimpiangere nulla, anzi. È questo l' obiettivo dell'organizzazione, grazie a sponsor storici che hanno confermato e accresciuto il contributo e altri nuovi, che forse mossi dal clamore si sono fatti avanti. Tim, Enel, Nestlè, i nomi più grossi, ma tra i sostenitori non mancherà il patron del cioccolato locale Eugenio Guarducci che vuole donare 20 mila euro, certo che altri colleghi umbri faranno altrettanto.
5 euro valgono come 20 mila. Un gadget per tutti. Nessuna distinzione tra chi versa 1 euro o mille. Sarà questa la filosofia del crowdfunding perchè a convincere Arianna e Chris sono stati proprio i messaggi di chi ama il Festival e forse non può permettersi tanto.
Selezioneremo gli sponsor. Un grazie ci sarà per tutti, anche per quelle offerte che non verranno accettate come i 15 mila euro della Camera di Commercio: “Non ci sembra all'altezza del festival”. Tuona la Ciccone.
La più bella edizione mai vista. Un Festival che dovrà sorprendere e farlo solo con le sue forze per quello che a questo punto sembra voler essere uno schiaffo morale alle istituzioni con qualche frecciata verso la Regione e una mano ben tesa verso il Comune, perché “non è cosa di tutti i giorni sentire un politico ammettere di aver sbagliato e chiedere scusa”.
Le donazioni. “Donate perché sennò Gesù piange” è la battuta finale della Ciccone mentre chiude la conferenza stampa, “perchè chi dona si sente bene”, e c'è da scommettere che saranno in molti visto che nei pochi minuti di conferenza la barra del crowdfunding è già cresciuta. Nome, città, cifra versata, il donatore del Festival potrà scegliere se restare anonimo o mostrare con orgoglio il suo sostegno alla manifestazione. Novanta giorni di tempo per versare ma “prima lo fate e meglio è”.