Il piazzale d'onore della Rocca Albornoziana, con il pozzo esagonale al centro del cortile, il porticato illuminato dal magenta al cobalto, dal verde acqua al giallo limone e l'aria fresca di una notte di luglio, è già di per sé uno spettacolo. Quando poi a salire sul palco sono 22 artisti africani, 12 uomini e 10 donne con abiti coloratissimi e voci da brivido, accompagnate solo dalle percussioni, ti rendi conto che l'evento è molto più di quello che ti aspettavi.
Questo è stato il Soweto Gospel Choir, che ha entusiasmato il pubblico presente ieri sera alla Rocca Albornoziana per assistere alla prima italiana del coro che in soli sei anni ha conseguito innumerevoli riconoscimenti musicali, tra cui ben due Grammy Award, il prestigioso premio dell'industria musicale.
E a vedere il loro spettacolo non è difficile nemmeno immaginare il motivo di tanto successo. Un'ora e trenta di concerto con performance nelle lingue locali del Sud Africa, come lo Zulo e il Sotho, ma anche l'inglese e canzoni gospel africane moderne e tradizionali come pure canti internazionali e classici dello spirituale conditi con danze folcloristiche. E una costante che ha fatto battere le mani a tempo di musica anche ai più freddini tra il pubblico: il sorriso disarmante sempre presente sui volti di questi 22 artisti a ringraziare Dio per la sua gloria e protezione, come nella migliore tradizione gospel.Quattro le repliche, tutte serali, da stasera fino a sabato e poi una sorpresa, un…fuori programma. Dalle 17:45 di oggi pomeriggio infatti il Soweto Gospel Choir si esibirà per le piazze della città del Festival. Un regalo, insomma, a quanti non hanno ancora acquistato il biglietto!
(Chiara Magna)
