Femminicidio 8 Marzo, giallo sulla scritta di sangue - Tuttoggi.info

Femminicidio 8 Marzo, giallo sulla scritta di sangue

Sara Minciaroni

Femminicidio 8 Marzo, giallo sulla scritta di sangue

Ieri nuova udienza del processo per la morte di Ofelia Bontoiu
Sab, 03/10/2015 - 10:35

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Ieri mattina Danut Barbu imputato per l’omicidio di Ofelia Bontoiu non si è presentato in tribunale, dove, davanti alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Gaetano Mautone (Semeraro a latere), si è tenuta l’udienza del processo a suo carico per l’omicidio della ex fidanzata Ofelia Bontoiu.  “Sta male”, ha spiegato  l’avvocato della difesa Antonio Cozza e “si trova adesso ricoverato nell’infermeria del carcere di Spoleto, soffre di un disturbo psicologico importante che non gli ha permesso di essere presente oggi”.

Ieri hanno testimoniato la madre di Ofelia e i suoi fratelli. La donna ha descritto Barbu come un soggetto aggressivo, così per come lo ha conosciuto attraverso i racconti della figlia e violento, ma la donna ha ammesso anche di non essere a conoscenza del fatto che Ofelia avesse ancora rapporti con lui. Mentre i fratelli della vittima hanno descritto un rapporto fatto  di alti e bassi, di litigi continui, di una relazione non dissimile da tante altre tra ragazzi giovani. Sono dettagli, particolari che si aggiungono ad un quadro agghiacciante.

Come quelli descritti dal carabiniere che primo mise piede nella stanza dell’affittacamenre di Gualdo Tadino teatro della tragedia. La scena del delitto è spaventosa. Sul muro bianco, sopra il letto campeggia una scritta col sangue in lingua rumena “come ha sofferto la mia famiglia e sta soffrendo così soffra anche ………” i puntini di sospensione servono a descrivere un altro passaggio dell’udienza di ieri quando a deporre è stata chiamata la traduttrice che decifrò quei caratteri spaventosi: lettere in stampatello, una insegna enorme, lunga quanto la spalliera del letto matrimoniale, su tre righe, mentre Ofelia sul letto giace supina, prima colpita da una tavola di legno alla testa (trovata sopra il letto) e poi ferita con più ferite profondissime alla gola.

La scritta col sangue. Fino a ieri si era sempre detto che la frase terminava con un monito di vendetta nei confronti della famiglia di Ofelia (…così soffra anche la tua”) ma quel “la tua” sarebbe una interpretazione di una parola non leggibile, particolare che potrebbe interessare molto alla difesa.

Ma c’è da chiarire per esempio se come sostiene l’accusa sostenuta dal pm Paolo Abbritti quell’omicidio fu pianificato, con l’acquisto del cutter usato per uccidere e con la sistemazione di una corda, in un posto isolato con cui togliersi la vita dopo averlo fatto. E proprio la corda ritrovata dai carabinieri è stata portata ieri in aula, con la testimonianza dei carabinieri sul punto. Una corda pronta in un boschetto. Il 4 Aprile 2014, circa due mesi dopo il fatto, la sorella dell’imputato ha indicato agli inquirenti un luogo dove Danut avrebbe collocato una corda, forse nel suo piano già premeditato di togliersi la vita, in una zona in campagna poco fuori Gualdo Tadino. Questo particolare è emerso durante l’udienza di oggi e se per l’accusa rappresenta forse un elemento che sottintende la premeditazione del gesto per la difesa potrebbe invece rappresentare i disturbi psichici dell’assistito. Non trascurate durante l’udienza infatti le domande riguardanti le confezioni di farmaci rinvenute sulla scena del crimine e l’assunzione di psicofarmaci da parte dell’imputato.

Il delitto della Festa della Donna. Il colpo alla nuca che ha colpito Ofelia deve essere stato violentissimo, tanto che la tavola di legno è stata trovata rotta, probabilmente in corrispondenza al punto in cui ha impattato con la vittima (una mensola in legno pesante dalle dimensioni di 30 cm per 60 cm , per 3 cm di spessore). Tanto violento da far saltare tre denti alla 28enne poi ritrovati e repertati sulla scena del crimine. Un’aggressione che non le ha lasciato scampo, dopo il colpo alla nuca la ragazza deve aver perso i sensi e poi essere stata accoltellata senza che i suoi piedi abbiano mai toccato terra.

Prossime udienze fissate per il 18 e il 19 novembre.

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