Scoppia come un temporale estivo una polemica della Federcaccia contro il Club Caccia Due Torri per la legittimazione a discutere in ambito regionale il nuovo documento sull'ATC. In una nota l'Associazione locale ribadisce la piena leggittimazione a rappresentare il popolo dei cacciatori.
“In merito alle recenti uscite, pubblicate su diversi mezzi di informazione locali, da parte del Club di cacciatori Le Torri e relative al nuovo regolamento per gli Ambiti territoriali di caccia, in via di approvazione in Regione, Federcaccia Umbra ritiene doveroso, per rispetto dei propri tesserati, dei cacciatori in genere e di tutti i cittadini interessati alla questione, precisare quanto segue:
- Innanzitutto il Club di cacciatori Le Torri, che lamenta scarsa partecipazione da parte dei cacciatori alla stesura del nuovo regolamento, non risulta essere un'associazione venatoria e, come tale, non rappresenta in alcun modo e a nessun titolo il popolo venante in qualsivoglia consesso
- I cacciatori sono rappresentati da soggetti giuridici, appunto le associazioni venatorie legalmente riconosciute come ad esempio la Federcaccia che, in alcuni casi da oltre 100 anni, difendono la categoria e la rappresentano davanti alle istituzioni nazionali e locali
- Per quanto riguarda il regolamento che a breve verrà approvato dalla Regione Umbria, questo è frutto di attente, lunghe e partecipate riunioni con il mondo venatorio, con la base dei cacciatori ascoltata in ogni Comune, in ogni sezione, in ogni luogo pubblico in cui si potesse indire una riunione. La partecipazione si svolge nei luoghi appropriati, come avviene in ogni normale democrazia
- Dopo attente discussioni, critiche e proposte da parte della base dei cacciatori, il regolamento è arrivato al tavolo delle istituzioni, e sta per essere ratificato a suggello della volontà di chi, per primo, fruisce degli Ambiti territoriali di caccia: appunto, i cacciatori.
Ciò detto, Federcaccia Umbra comprende benissimo che esigenze preelettorali spingano qualche personaggio alle solite uscite demagogiche, ma Federcaccia sa anche che i cacciatori hanno ormai identificato e isolato quegli individui – peraltro ormai pochi – che si ostinano ad anteporre le logiche del proprio orticello agli interessi collettivi di chi esercita l'attività venatoria nel rispetto dell'ambiente e del territorio.