Ex mattatoio Spoleto, aggiudicato a tecnici umbri l'appalto integrato: subito la ripulitura - Tuttoggi.info

Ex mattatoio Spoleto, aggiudicato a tecnici umbri l’appalto integrato: subito la ripulitura

Sara Fratepietro

Ex mattatoio Spoleto, aggiudicato a tecnici umbri l’appalto integrato: subito la ripulitura

Dom, 21/05/2023 - 10:29

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Già dalla prossima settimana cominceranno i primi interventi di allestimento del cantiere, in contemporanea alla progettazione definitiva

Saranno ditte e professionisti umbri ad occuparsi del recupero dell’ex mattatoio di Spoleto. E’ stato infatti aggiudicato l’appalto integrato della Regione Umbria per il recupero strutturale e l’adeguamento sismico dello storico edificio, da anni abbandonato, in via Interna delle Mura. L’ex mattatoio verrà adibito a deposito temporaneo dei beni culturali mobili in emergenza per la loro messa in sicurezza e successivo restauro, con un finanziamento di 5,5 milioni di euro a valere sul Fondo nazionale complementare al Pnrr. Un progetto fortemente voluto dalla Giunta regionale ed in particolare dall’assessore Paola Agabiti.

Il progetto di recupero dell’ex mattatoio
Il progetto di recupero dell’ex mattatoio
Il progetto di recupero dell’ex mattatoio
Il progetto di recupero dell’ex mattatoio
Lo stato attuale della facciata
Lo stato attuale del lato nord

Martedì scorso si è provveduto alla formale consegna delle aree e del servizio di progettazione al raggruppamento temporaneo d’impresa aggiudicatario, composto dalle imprese umbre Flamini, Veneri e Bitec, e da tre progettisti umbri, l’architetto Bruno Gori, l’ingegner Valter Catasti e il geologo Luca Latella. A renderlo noto è l’assessore regionale alle Opere pubbliche, Enrico Melasecche, che ringrazia gli uffici regionali per il lavoro svolto, insieme al Comune di Spoleto proprietario dell’immobile e alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, grazie al quale sono stati rispettati tutti i traguardi del cronoprogramma stabilito per l’accesso ai finanziamenti.

Secondo il programma, il progetto definitivo sarà pronto entro la prima metà di luglio. Nel frattempo, già dalla prossima settimana cominceranno, con il coordinamento del Servizio regionale Opere e lavori pubblici, le operazioni di ripulitura dell’immobile, un edificio ottocentesco inutilizzato e in abbandono da decenni, e l’allestimento dei ponteggi così che, appena completati gli ultimi passaggi in sede di Conferenza dei Servizi, saranno avviati i lavori di ristrutturazione, con l’obiettivo di raggiungere anche il traguardo del 25% della spesa entro la fine dell’anno.

Il recupero dell’ex mattatoio – sottolinea Melasecche – oltre a rappresentare un intervento importante per la rigenerazione urbana e la rivitalizzazione di un’area a ridosso delle mura della città, restituisce a Spoleto un bene culturale e ne attesta ulteriormente il ruolo quale riferimento della custodia, recupero e valorizzazione dei beni culturali e artistici. Il nuovo deposito rappresenta, infatti, una continuazione e un rafforzamento della straordinaria esperienza, unica nel panorama nazionale ed europeo, che la Regione ha realizzato a Santo Chiodo con il deposito per la messa in sicurezza e il restauro di opere d’arte provenienti da luoghi colpiti dal terremoto o altre catastrofi naturali, per il cui ampliamento è già stato ottenuto un finanziamento di oltre 6 milioni di euro”.

Nell’ex mattatoio, caratterizzato da due torrette, troveranno spazio laboratori per la diagnostica e il restauro e depositi per la conservazione di beni culturali tessili e metallici. Come per il deposito dei beni culturali di Santo Chiodo, sarà gestito in base alla convenzione fra Regione, Comune di Spoleto e Soprintendenza.

Il recupero strutturale e di adeguamento sismico dell’ex mattatoio è stato presentato anche in Montenegro quale esempio fra i progetti europei di buone pratiche per lo sviluppo sostenibile. Il progetto risponde infatti al principio DNSH (Do no significant harm) che prevede che non si arrechino danni significativi all’ambiente, principio fondamentale per l’accesso ai finanziamenti. Ogni passaggio del progetto, fino alla sua realizzazione, sarà contrassegnato da una specifica dichiarazione DNSH: non solo non si arrecherà alcun danno all’ambiente, evidenzia l’Assessore regionale, ma si contribuirà anzi a una riqualificazione urbana e a scrivere una nuova pagina per la valorizzazione dei beni culturali, la crescita e la promozione della città e dell’Umbria.

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