Troverà finalmente una soluzione l’annoso problema dell’ex convitto femminile di piazza Carducci, a Spoleto. Una struttura da anni chiusa e nel degrado, di proprietà attualmente dell’Inps, che aveva visto l’impegno del sindaco Fabrizio Cardarelli nel sollecitare l’istituto di previdenza a prendersene carico. Ora finalmente c’è la decisione dell’Inps di finanziare i lavori. E potrebbero arrivare in futuro notizie positive anche per altre strutture abbandonate di proprietà ex Inpdap in città.
Per ora, intanto, l’ex convitto femminile è stato inserito dall’Inps nell’elenco dei primi venti immobili su cui effettuare interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione. A comunicarlo è stato direttamente Giorgio Fiorino, direttore centrale Patrimonio e Archivi Inps, in occasione del convegno svoltosi a Roma la scorsa settimana, a cui ha preso parte anche il vice sindaco di Spoleto Maria Elena Bececco.
“Abbiamo selezionato venti immobili in tutta Italia, beni di un’importanza architettonica e di collocazione straordinaria, ragionando su realtà a forte attrazione turistica, dove registriamo anche un aumento di persone provenienti dall’estero che decidono di vivere nel nostro Paese. Si tratta di strutture che si trovano in contesti meravigliosi come Spoleto, le Cinque Terre o il Lido di Venezia” ha spiegato il direttore centrale Patrimonio e Archivi Inps a margine del convegno, nel corso di un colloquio con il vicesindaco Maria Elena Bececco.
L’intervento che l’Inps è intenzionato a mettere in campo, attraverso l’apporto di propri immobili al Fondo i3-Silver, punta a rimodularne la destinazione sociale in funzione di servizi destinati alla terza età.
Le strutture selezionate dall’Inps sono attualmente al vaglio di Invimit Sgr (Investimenti Immobiliari Italiani Sgr S.p.A.), la società di gestione del risparmio del Ministero dell’Economia e delle Finanze che, indicativamente entro la prima metà di marzo, confermerà l’inserimento anche dell’ex Convitto femminile tra gli immobili da destinare al progetto in questione.
“Il progetto si pone l’obiettivo di riconvertire questi edifici a destinazioni d’uso innovative riconducibili al ‘Senior housing’ – ha aggiunto il dott. Fiorino – Si tratta di un nuovo modello residenziale, che si sta sviluppando per rispondere ad esigenze di carattere sociale e demografico e pensato per il mercato della terza età, che affianca alla disponibilità di alloggi una serie di servizi collettivi in grado di coniugare le esigenze di indipendenza con quelle di socialità ed assistenza. È un progetto pioneristico, perché questo tipo di investimento in Italia oggi non è molto sviluppato, a differenza di quello che avviene in altri paesi europei”.