Di fronte all’emergenza Covid il grido d’allarme degli operatori della sanità umbra: “Siamo a un punto di non ritorno!”. Questa mattina rappresentanti di tutte le strutture territoriali e ospedaliere della regione si sono confrontati nell’assemblea online organizzata da Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl dell’Umbria, insieme alle tre confederazioni.
L’assemblea degli operatori della sanità
Il grido di allarme di un settore sottoposto ad una pressione senza precedenti: mancanza di informazione e organizzazione, difficoltà nel reperire i dpi, nel garantire separazione tra spazi covid e non. E, soprattutto, una cronica carenza di personale aggravata dalla pandemia, che non consente di garantire la gestione delle altre patologie: sono queste le criticità più gravi segnalate dai lavoratori che denunciano, insieme ai loro sindacati, la mancanza di un confronto costante e serio con la Regione.
Proprio per far fronte alla carenza di organico durante l’emergenza Covid la Regione ha pubblicato l’avviso per il reperimento di 250 infermieri. Con il termine per la domanda che scade il 6 novembre.
“Turni massacranti e quadro drammatico nelle corsie”
“Quello descritto da chi sta tutti i giorni in corsia o sul territorio, in mezzo all’emergenza, è un quadro drammatico – affermano i sindacati – rispetto al quale la risposta della Regione e dell’assessore Coletto in particolare fino a questo momento è stata assolutamente inadeguata, sia per il mancato coinvolgimento di chi lavora (gli unici veramente in grado di offrire suggerimenti su come migliorare la situazione) sia per la tendenza a ripetere gli errori, insistendo ad esempio con le assunzioni a tempo determinato e con le prestazioni aggiuntive, sottoponendo così i lavoratori a turni massacranti”.
Da lunedì presidi in tutte le strutture sanitarie e ospedaliere
A fronte di questa situazione insostenibile e del deludente incontro avuto giovedì con l’assessore, solo per pochi minuti, i sindacati hanno chiesto al prefetto di Perugia una convocazione straordinaria di Regione e parti sociali. Intanto, si apre la mobilitazione: “Dalla prossima settimana inizieremo una serie di presidi in tutte le strutture sanitarie della regione – annunciano i sindacati – a partire da Spoleto, Terni e poi tutte le altre. Ma non escludiamo alcuna forma di mobilitazione, perché la situazione è arrivata ad un punto di non ritorno”.