E' morto Francesco Mandarini, politica in lutto

E’ morto Francesco Mandarini, politica in lutto

Massimo Sbardella

E’ morto Francesco Mandarini, politica in lutto

Mar, 15/03/2022 - 13:17

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Presidente della Regione Umbria dal 1987 al 1992, giornalista | Si è spento all'età di 80 anni | Numerose le attestazioni di cordoglio

E’ morto Francesco Mandarini, all’età di 80 anni, il giorno dopo il suo compleanno. Perugino, dirigente del Pci (di cui è stato segretario provinciale a Perugia dal 1975 al 1979), Mandarini, assessore al Bilancio nella prima Giunta regionale, è stato presidente della Regione Umbria dal 1987 al 1992.

Operaio della Perugina e sindacalista, dopo l’impegno politico Mandarini da giornalista ha lavorato alla rivista Micropolis e al Manifesto, della cui cooperativa editrice è stato anche membro del Cda.

Il cordoglio della politica

Numerose le attestazioni di cordoglio. Tra cui quella dell’ex presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini: “Mi dispiace molto della sua scomparsa . Lo ricordo con la determinazione ed il rigore tipico degli amministratori di un’altra generazione cresciuta nel partitone rosso il PCI e tra la gente della sinistra umbra. Era sempre rimasto una voce forte e talvolta “critica” di tutte le evoluzioni della sinistra italiana negli ultimi 30 anni”.

Il segretario del Pd umbro, Tommaso Bori, ne ha ricordato la visione votata alla giustizia sociale, ma anche alla modernità e al progresso: “Con lui se ne va un pezzo di storia della sinistra umbra che ci auguriamo possa continuare a vivere,nel suo nome, attraverso la difesa dei valori democrazia”.

La capogruppo dem in Regione, Simona Meloni, lo ha ricordato così: “E’ stato un operaio e poi punto di riferimento della politica. Un grande ascoltatore, che ha saputo imprimere alla nostra regione l’importanza
dell’accoglienza e della vicinanza agli ultimi. Ci lascia un protagonista, una colonna portante della comunità della sinistra umbra, che ha dato la vita per le comunità di cui ha fatto parte” .

Per commemorare la scomparsa di Francesco Mandarini il gruppo consiliare del Pd ha chiesto in Aula un minuto di silenzio.

Così il segretario della Cgil dell’Umbria, Sgalla: “Francesco Mandarini è stato l’emblema della classe operaia perugina. Per questo la sua scomparsa addolora profondamente tutto il mondo del lavoro umbro. Per anni Francesco è stato il leader carismatico di migliaia di giovani lavoratrici e lavoratori: primo lavoratore eletto alla Perugina in un organo sindacale di base su scheda bianca. Primo operaio a ricoprire ruoli istituzionali di primissimo piano. Il Pci lo scelse a soli 25 anni, portandolo dalla fabbrica, la sua fabbrica, ai vertici delle nascenti istituzioni regionali. A 28 anni Francesco era assessore regionale al Bilancio, il più giovane d’Italia, con Pietro Conti presidente della Regione. Possiamo dire che Mandarini ha letteralmente portato gli operai al governo della nostra Regione, in una delle stagioni di maggiore sviluppo e crescita per l’Umbria. Serietà, rigore e grande voglia di studiare sono stati i suoi comportamenti distintivi. “Studiate, perché il sapere è la cosa più importante”, ci ripeteva in ogni occasione utile. Non gli piaceva molto parlare in pubblico e aveva una naturale repulsione per i ruffiani. Nei confronti di quelli più giovani era piuttosto indulgente rispetto al carattere deciso e duro mostrato negli anni di guida politica ed istituzionale. Certo, non sono mancate le critiche, anche nei confronti della sua Cgil, ma non ha mai smesso di sperare e sollecitare i più giovani alla reazione, per l’equità sociale e la dignità personale.
Con la scomparsa di Checco se ne va un pezzo di storia della nostra città e della nostra regione. Checco, l’emblema di una generazione comunista capace di lottare e conquistare, pace, libertà, dignità e grande emancipazione anche economica”.

Queste le parole della senatrice di Forza Italia Fiammetta Modena: “Lo incontravo spesso per Via Bontempi e ci scambiavo due opinioni ricordando con piacere i tempi in cui la Politica aveva punti di riferimento chiari, opposti, avversari, ma netti. Mi addolora l’idea di non poterlo incontrare più, della dissolvenza di un mondo che ha formato uomini di spessore e ha fatto la storia della nostra Regione”.

Cordoglio è stato espresso anche da Maurizio Ronconi.

La Fondazione Pietro Conti “ne ricorda in particolare il grande rigore e l’aver fatto proprio il  motto gramsciano della imprescindibilità dello studio. Non avvezzo ai clamori, non amava parlare in pubblico, preferendo pur con il suo carattere deciso impegnarsi per la crescita dei giovani. Con la scomparsa di Francesco Mandarini – termina la nota della Fondazione – viene meno una figura molto significativa della miglior storia di Perugia e dell’Umbria  che non soltanto vorremo ricordare,  ma altresì porre a base del nostro lavoro per una cultura democratica e di sinistra che da lui stesso abbiamo appreso”.

Così il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria, Mino Lorusso: “Esprimo anche a nome del consiglio dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria il profondo cordoglio per la morte di Francesco Mandarini. I giornalisti umbri rendono omaggio ad un protagonista della vita sindacale, politica e istituzionale della nostra regione.  Salutiamo anche un collega che con rigore, passione e onestà intellettuale ha svolto la sua attività di giornalista pubblicista”.

(notizia in aggiornamento)

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