Droga ed estorsione, confiscati i beni di un calabrese da anni a Perugia - Tuttoggi.info

Droga ed estorsione, confiscati i beni di un calabrese da anni a Perugia

Redazione

Droga ed estorsione, confiscati i beni di un calabrese da anni a Perugia

Case, auto e quote si società: un patrimonio spropositato
Gio, 20/06/2019 - 15:58

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La Guardia di Finanza di Perugia – su delega della Procura Generale di Perugia – ha dato esecuzione ad una ordinanza di confisca emessa dalla Sezione penale della locale Corte di Appello ai sensi dell’art. 240 bis c.p. [ex art. 12 sexies D.L. 306/92 (convertito dalla Legge del 7 agosto 1992 n. 356)]. I beni sono stati definitivamente confiscati (dopo il sequestro avvenuto nel 2017) ad un pregiudicato di origine calabrese, da anni residente a Perugia, con all’attivo svariati precedenti di polizia per reati inerente il
traffico di traffico di sostanze stupefacenti nonché una condanna nell’anno 2014 per il reato di estorsione.

Proprio da tale condanna – ritenuto presupposto soggettivo imprescindibile all’avvio degli accertamenti di natura patrimoniali – la Procura Generale, nel 2017, ha dato incarico al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Perugia di individuare l’intero patrimonio del condannato: attraverso un’approfondita ricostruzione storica, è stata documentata l’esistenza di immobili, conti correnti ed investimenti finanziari, autoveicoli e partecipazioni societarie nella disponibilità, diretta ed indiretta, del condannato, di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati nel periodo della loro acquisizione.

Sulla scorta degli esiti degli accertamenti patrimoniali svolti dalle Fiamme Gialle, la Procura Generale ha chiesto ed ottenuto nello stesso anno, dalla Corte di Appello, il
sequestro preventivo sui predetti beni. La norma applicata prevede che, prima dell’emissione provvedimento definitivo di confisca, al condannato sia concessa la possibilità di illustrare le proprie giustificazioni, a dimostrazione della lecita provenienza del patrimonio sequestrato.

Durante il contraddittorio ed all’esito delle numerose udienze, la Sezione Penale della Corte di Appello di Perugia, dopo aver valutato attentamente gli elementi forniti ed aver verificato la sussistenza di tutti i presupposti, ha condiviso le argomentazioni tecnicogiuridiche della Procura Generale, disponendo la confisca della quasi totalità dei beni sequestrati, per un valore complessivo di euro 300.000,00.

La confisca operata nei giorni scorsi testimonia l’obiettivo strategico della Procura Generale di fronteggiare le accumulazioni illecite da parte dei soggetti condannati per
reati particolarmente allarmanti, e di restituirle alla collettività. Determinante è stata la sinergia investigativa tra il GICO del Nucleo P.E.F. di Perugia e
l’aliquota G. di F. che collabora con la locale Procura Generale presso la Corte d’Appello, attraverso la struttura denominata U.Ge.C.O. (Ufficio Generale, Coordinamento e
Organizzazione).

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