Per l’avvio della IX edizione, lo “Young Jazz Festival” incontrerà l’arte, prima ancora della musica di nuova generazione e delle nuove generazioni. Attraverso la mostra “It’s a jungle in here – Opere grafiche militanti e oltre” s'inaugura infatti domani – mercoledì 22 – la manifestazione folignate, con la presentazione delle opere dell’artista Andrea Pinchi, che prendono spunto da un album del gruppo jazz americano “Medesky Martin &Woood”.
Mostra fotografica – La mostra, curata da Francesca Briganti, sarà ospitata nel cuore della città di Foligno, all'interno di Palazzo Candiotti in Largo Frezzi, sede dell'ente Giostra della Quintana. Dopo l’inaugurazione – prevista per il 22 alle 17.30 – la mostra sarà visitabile, sempre ad ingresso gratuito, fino al 26 maggio, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 22. “It’s a jungle in here” ci aprirà al personale mondo dell’artista folignate Andrea Pinchi, fatto di emozioni, istinti e passioni. Il suo lavoro racconta un’energia fatta di vita, contaminazioni e impulsi che partono dall’anima e si traducono in armonia. E’ l’improvvisazione come atto creativo necessario, liberatorio e rivoluzionario. Nella musica come nella pittura, nel jazz come nell’opera d’arte contemporanea.
Opere ispirate dal Jazz – Ad ispirare gran parte della produzione di Pinchi è proprio la formazione jazz americana dei Medesky Martin &Woood. Le opere in mostra sono prevalentemente grafiche ed attraversano aspetti del quotidiano fino a quelli dell'anima. Come l'Outsider, da cui trae spunto anche il manifesto ufficiale dello Young Jazz Festival di quest’anno. «Outsider è il campione che non ti aspetti – afferma Pinchi – e che a differenza di molti sa aspettare. Sa aspettare che tacciano i detrattori per poi stupire. Outsider è il sovvertitore di schemi, il beffardo che si diverte nel cozzare di armi perché non ha nulla da perdere, non se lo aspetta nessuno che possa vincere! Così ho pensato che la mia opera potesse ben servire come metafora per il manifesto di Young Jazz Festival 2013, fatto da quel manipolo di innamorati visionari che forse all’inizio qualcuno considerava i “soliti associazionisti”. Invece hanno dato vita ad un evento extra-ordinario con grande impegno e professionalità». Dopo la mostra, spazio anche ad un aperitivo e dj set targato “YJ Feeling”, con G-Amp e Franco B, presso il Dieci & Dieci.
Concerto al San Domenico – Oltre che con l’arte di Pinchi, la prima giornata del festival si potrà trascorrere anche in compagnia della sezione “Jazz Community”, con l’incontro tra musica, teatro e disabilità mentale grazie allo spettacolo Giezzisti.2 (Auditorium San Domenico, ore 21). Chi li ha visti lo scorso anno, conosce chi sono i “Giezzisti” con la “g” e con la “i”. Con “Giezzisti.2” anche quest’anno Young Jazz rinnova l’ospitalità al “Laboratorio teatral sperimentale Liberty” curato da “La società dello spettacolo”, promosso dall’associazione “Liberi di essere” in collaborazione con i centri di salute mentale della Usl Umbria 2 e realizzato con il sostegno della Cassa di Risparmio di Foligno e della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno.
Un Festival di solidarietà – Pertanto anche quest’anno, con la sezione “Jazz Community”, il festival di Foligno torna a fare un tuffo all’interno della realtà sociale del territorio, dando spazio alla musica in rapporto a campagne varie di sensibilizzazione su tematiche sociali. Young Jazz si conferma per l’edizione 2013 come uno dei pochi festival, se non l’unico, che propone iniziative che si rivolgono alle persone più “deboli” della società. Il “jazz della comunità” nasce quindi per non dimenticare le tematiche sociali, dando spazio alla disabilità e all’integrazione, con il jazz che diventa la musica che unisce e dà voce a tutta la città e a tutta la sua comunità. Dopo lo spettacolo dei Giezzisti.2, durante i prossimi giorni di festival ci saranno altri due appuntamenti: quello per promuovere l’integrazione tra i bambini di diverse culture attraverso un concerto e la performance di una street band (P-Funking Band) e quello con un’orchestra di musicisti “speciali” (Liberorchestra) che hanno seguito un laboratorio jazz nella struttura socio riabilitativa per la disabilità adulta “Il Laboratorio”.