Disturbi mentali e alimentazione, in cura oltre 42mila umbri - Tuttoggi.info

Disturbi mentali e alimentazione, in cura oltre 42mila umbri

Redazione

Disturbi mentali e alimentazione, in cura oltre 42mila umbri

Lun, 15/12/2025 - 16:47

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In Umbria sono 16.425 gli adulti in cura per disturbi legati alla salute mentale, mentre per la neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza sono 12.625 i minori che hanno avuto accesso ai servizi. I soggetti in età compresa tra 12 e 45 anni seguiti dai servizi per i disturbi della nutrizione e alimentazione sono 13.569. Infine i servizi per le dipendenze seguono 5.300 utenti.

Numeri, quelli esposti a Perugia in avvio della due giorni “Salute mentale globale 15-16 dicembre”, appuntamento promosso dalla Regione Umbria per il nuovo Piano socio sanitario regionale, che mostrano come la salute mentale sia una priorità strategica, trasversale e strutturale delle politiche sanitarie e sociali regionali.

In apertura dei lavori la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti ha richiamato con forza la caratteristica d’insieme del tema, sottolineando come la salute mentale riguardi l’intera società e attraversi ambiti diversi, dalla sanità alla giustizia, dall’educazione alle politiche giovanili. La presidente ha evidenziato il legame sempre più stretto tra disagio psichico, dipendenze e nuove forme di vulnerabilità, ribadendo l’urgenza di affrontare il tema in modo integrato e preventivo, con particolare attenzione alle fasce più giovani della popolazione.

Proietti ha posto l’accento sul crescente coinvolgimento di bambini, preadolescenti e adolescenti in situazioni di sofferenza psicologica, aggravate dalle trasformazioni del nostro tempo, dall’impatto dei social network fino alle nuove dinamiche introdotte dall’intelligenza artificiale. Una sfida che, ha spiegato, “impone di intervenire prima che il disagio diventi emergenza, investendo sulla prevenzione e sull’ascolto precoce”.

In questo quadro, la presidente ha sottolineato il valore di una comunità regionale capace di mettersi in rete, di ascoltare e di sperimentare anche soluzioni innovative, valorizzando il contributo dei giovani stessi, sempre più presenti nei percorsi formativi orientati alla cura e al benessere: “La salute mentale – ha affermato – è uno dei pilastri portanti del nuovo piano socio sanitario regionale: c’è una Regione che se ne assume la responsabilità, una politica che sceglie di agire e una comunità pronta a fare la propria parte”.

Nel corso della mattinata è intervenuto anche il procuratore generale della Repubblica di Perugia, Sergio Sottani, che ha richiamato l’attenzione su un nodo particolarmente delicato, quello delle Rems, le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Strutture destinate a soggetti ritenuti socialmente pericolosi, che non possono essere collocate in carcere e necessitano di percorsi di cura e tutela specifici. Un tema che richiede una risposta strutturale e una responsabilità condivisa.

La direttrice regionale Salute e Welfare Daniela Donetti, ha spiegato che la due giorni rappresenta un passaggio decisivo per la costruzione del nuovo Piano socio sanitario, sottolineando come la salute mentale debba essere “un piano nel piano”, quindi un ambito centrale e integrato, non più marginale. Donetti ha spiegato che il lavoro in corso punta a individuare con tempestività i nuovi bisogni emergenti e a costruire servizi capaci di dialogare tra loro, con metodi comuni di comunicazione e di presa in carico.

Donetti ha inoltre rimarcato la necessità di un’alleanza istituzionale ampia, che coinvolga Regione, Aziende sanitarie, enti locali e altri soggetti del territorio, “perché la salute mentale non è solo una questione sanitaria, ma una responsabilità collettiva che riguarda l’intera organizzazione sociale”.

Sul versante della formazione e della ricerca è intervenuto il rettore dell’Università degli Studi di Perugia Massimiliano Marianelli, ribadendo come il tema del benessere e della salute mentale rappresenti una priorità strategica per l’Ateneo. Marianelli ha richiamato la “quarta missione” dell’università, quella che mette al centro il rapporto con la comunità, sottolineando come l’Università deve contribuire attivamente al benessere collettivo. In questo senso, il rettore ha evidenziato la forte integrazione tra competenze di psichiatria e psicologia presenti nell’Ateneo perugino e la possibilità di rafforzare, in sinergia con la Regione, servizi e sportelli capaci di rispondere ai bisogni emergenti non solo degli studenti, ma della comunità più ampia.

Il presidente della provincia di Perugia, Massimiliano Presciutti, ha espresso soddisfazione per ospitare due giornate di lavoro intense e significative su un tema di grande attualità. “Sessant’anni fa, proprio qui, la Provincia di Perugia compì una scelta coraggiosa e pionieristica sulla salute mentale, avviando un percorso che oggi siamo chiamati a proseguire e rinnovare”, ha ricordato il presidente. “Un cammino fondato sull’impegno istituzionale e sulla capacità di mettere in campo tutte le energie disponibili, attraverso un metodo aperto e trasparente, orientato all’ascolto e al confronto”. L’obiettivo, ha sottolineato Presciutti, è creare le condizioni affinché dal dialogo emergano idee, proposte e iniziative concrete, in grado di migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini: “Si tratta di un percorso che richiede scelte consapevoli e anche coraggiose – ha concluso – per rafforzare il Servizio sanitario nazionale e renderlo sempre più vicino alle persone, alle famiglie e alle comunità”.

La prima sessione ha visto gli interventi “I servizi di salute mentale in Umbria oggi”, “Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza: luci ed ombre del territorio regionale”, “Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (PDTA) nei disturbi della nutrizione e alimentazione”, “Le dipendenze patologiche tra vecchie e nuove criticità”, “Il ruolo del medico di medicina generale” e “Nuove forme di sofferenza in età evolutiva”.

Nel pomeriggio i lavori sono proseguiti con la suddivisione della comunità esperta in nove tavoli tematici, dedicati tra l’altro a doppia diagnosi e nuove dipendenze, progetto di vita e budget di salute, prevenzione del suicidio, salute mentale in carcere e percorsi alternativi, benessere dei giovani e integrazione socio-sanitaria, con sedi distribuite tra palazzo della provincia, palazzo Donini, palazzo Cesaroni e palazzo dei Priori. A chiudere la prima giornata, il talk “Tutta colpa di Basaglia”, moderato da Laura Dalla Ragione, con Ludovica Jona e Federico De Salvo.

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