Alla problematica già nota della distanza del Cva di San Marco dagli altri Comuni si aggiungono le gravi segnalazioni di due assessori di Gualdo Tadino
“Piovono” polemiche sul punto vaccinale di San Marco (Gubbio). Oltre ai vari mugugni riguardanti la distanza di quest’ultimo dagli altri 5 Comuni della Fascia serviti (tutti ad almeno 20 km dal Cva eugubino), ieri (martedì 16 febbraio) sono arrivate segnalazioni non proprio rassicuranti, una delle quali relativa ad infiltrazioni d’acqua all’interno della struttura.
Infiltrazioni d’acqua
Un problema “evidente”, con tanto di secchi a terra per raccogliere le perdite, che ha fatto indignare l’assessore gualdese Paola Gramaccia: “Chi ha individuato il Cva di San Marco come punto vaccinale per il nostro territorio forse un sopralluogo prima avrebbe potuto farlo! – ha detto – Gualdo aveva messo a disposizione il centro della terza età, ma evidentemente ad 80 anni meglio una palestra che una struttura dotata di tutti i comfort per le persone anziane”.
Non solo, dunque, disagi legati alla lontananza da casa – soprattutto per gli over 80 – ma anche un problema di decoro: “Era il migliore dei posti a disposizione? Qualcosa non ha funzionato anche in questo caso” ha aggiunto l’altro membro della giunta Presciutti Barbara Bucari.
“Anziani fuori al freddo, due soli ambulatori non si può!”
L’assessore gualdese al Welfare, che ha comunque ringraziato il Comune di Gubbio – “che non credo abbia responsabilità” – ha voluto segnalare ulteriori disagi: “Quando si fanno queste scelte, magari quando si prendono le prenotazioni da sistema regionale, dare appuntamento a tutti alle 10.30 per poi far sostare gente in carrozzina e anziani fuori al freddo non è l’ideale…E se pioveva? E le indicazioni per arrivarci? Due soli ambulatori perché manca personale aperti fino alle 14. Di questo passo quando finiremo? Credo sia necessario che la asl chiarisca…“
“Non è una questione di campanili – ha evidenziato Gramaccia – Ogni comune ha messo a disposizione gli spazi che ha! Potevano anche mandarci a San Giustino, purché fosse un luogo adeguato allo scopo e capace di garantire un minimo di comfort che ognuno di noi merita”.