Diocesi di Foligno, ecco tutte le chiese danneggiate dal terremoto - Tuttoggi.info

Diocesi di Foligno, ecco tutte le chiese danneggiate dal terremoto

Claudio Bianchini

Diocesi di Foligno, ecco tutte le chiese danneggiate dal terremoto

Tempi lunghi per il Duomo di San Feliciano | Messe al sicuro le spoglie di Santa Angela | Difficile la situazione in montagna | Presentato il Premio della Bontà
Sab, 28/01/2017 - 15:59

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Lo sciame sismico del centro Italia ha pesantemente colpito le chiese della Diocesi di Foligno, ed a subire i danni maggiori, è stata proprio la Cattedrale del Patrono San Feliciano. A fare un resoconto della situazione è stato lo stesso Vescovo Monsignor Gualtiero Sigismondi, nel tradizione incontro con i giornalisti della stampa locale il sabato successivo a San Francesco di Sales, Patrono dei giornalisti che coincide con la solennità di San Feliciano il 24 gennaio. Un quadro con più ombre che luci, quello che ne emerge. Il Duomo di Foligno fu riaperto in soli due anni, a seguito del terremoto del ’97 infatti, tornò fruibile in tempo per il Giubileo del 2000 ma all’epoca i progetti erano già pronti mentre oggi, nonostante i danni siano ben più limitati e circoscritti sostanzialmente solo alla cupola, l’intervento sarà comunque complicato. Occorrerà infatti lavorare su grandi altezze e senza gravare con i pesi sulla sottostante cripta. Il vero rischio è che, per almeno i prossimi tre anni, Foligno non avrà a disposizione la sua Cattedrale, pur essendo a disposizione il Santuario della Madonna del Pianto in via Garibaldi. Resterà chiusa anche la chiesa di San Francesco, che ha riportato serie ferite alla facciata, al campanile e sulla cupola. L’urna sacra con le spoglie di Santa Angela è stata provvisoriamente traslata nel vicino Oratorio del Gonfalone, che tornerà ad essere utilizzato per le funzioni religiose. Situazione non facile pure a Sant’Eraclio: nella frazione più grande del Comune di Foligno infatti, tutte e due le chiese a disposizione sarebbero inutilizzabili, anche se ora c’è a disposizione una grande sala all’interno del recentemente inaugurato Centro Giovani. Non c’è da stare sereni nemmeno nella montagna folignate con Colfiorito che deve fare i conti con l’ingresso della chiesa compromesso e Scopoli che ha le strutture danneggiate a causa dell’impatto con le mura castellane. In questo caso sarebbe già previsto uno stanziamento da parte della Cei, in previsione la rimozione di parte delle murature esterne per isolare l’edificio religioso. La secolare basilica di San Giovanni Profiamma deve tornare a fare i conti con la stabilità dell’abside. Nella mappa rientra pure l’edificio sacro di Maceratola. Delicata la situazione che riguarda l’antico convento di San Bartolomeo, basti pensare che erano già pronti all’evacuzione e che le opere d’arte erano state predisposte per la messa in sicurezza. Similare la situazione a Vallegloria di Spello mentre per la chiesa spellana di Santa Maria Immacolata dovrebbero bastare pochi interventi strategici. I lavori post terremoto del 1997 hanno evitato il peggio, la stragrande maggioranza del patrimonio immobiliare religioso di Foligno, Spello e Valtopina ha retto, ma alcuni danni – più o meno compromettenti – sono stati inevitabili.

Il Vescovo Sigismondi ed il direttore della Caritas Diocesana Mauro Masciotti hanno presentato il Premio della Bontà che si svolgerà domenica 29 gennaio nella chiesa della Madonna del Pianto. Un appuntamento tradizionale, organizzato in sinergia tra Diocesi di Foligno, Gazzetta di Foligno e Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno. Quest’anno riceveranno il premio due famiglie e comunità religiose che hanno accolto persone bisognose, facendo proprio l’invito di Papa Francesco. La scelta, strategica, del ‘modello Foligno’ è quella dell’accoglienza e dell’integrazione in piccoli nuclei e case famiglia, evitando logiche di grandi numeri e concentrazioni di massa.

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