Dimissioni Bandecchi, tra dubbi, soddisfazione e aspettative di rivincita

Dimissioni Bandecchi, tra dubbi, soddisfazione e aspettative di rivincita

Massimo Sbardella

Dimissioni Bandecchi, tra dubbi, soddisfazione e aspettative di rivincita

Gio, 08/02/2024 - 19:31

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Il Pd parla di schiaffo alla città di Terni e sfregio alle Istituzioni, Piccolotti: "Speriamo non sia uno scherzo...". Chiesto il voto immediato

Dopo il fulmine a ciel sereno lanciato da Bandecchi, che ha annunciato le sue dimissioni da sindaco di Terni, arriva una pioggia di reazioni politiche, tra dubbi, soddisfazione e aspettative di rivincita.

“Sono l’unica cosa buona fatta da Bandecchi in questi mesi dalla sua elezione” commentano con una nota congiunta i parlamentari umbri del Pd Walter Verini e Anna Ascani. Che aggiungono: “Sarà interessante capire le reali motivazioni, In ogni caso, finalmente, si libera una istituzione democratica come il Comune di Terni da comportamenti estranei alla dialettica politico-istituzionale, anche aspra, che hanno offeso storia e tradizione della comunità ternana e umbra”.

La capogruppo umbra dei dem, Simona Meloni, parla “uno schiaffo alle istituzioni, uno sfregio difficilmente rimarginabile per una città che non meritava l’ennesima umiliazione”.

“Quello che è successo a Terni – aggiunge – è quello che si verifica quando si consegna la politica e il bene comune a persone che si presentano come protettori degli interessi dei cittadini e invece, a meno di un anno dalle elezioni, sbattono la porta e rimandano una città al voto fregandosene della volontà dei cittadini e dello spreco dei soldi pubblici che ciò causerà. Il tutto annullando una serie di promesse sulle quali la cittadinanza di Terni si era riconosciuta. E’ una presa in giro ulteriore il fatto che resti segretario di Alternativa popolare”.

Ma c’è anche chi si ricorda che siamo a Carnevale. “Speriamo – commenta la parlamentare umbra di Alleanza Verdi Sinistra, Elisabetta Piccolotti – non sia uno dei suoi scherzi da irresponsabile e che si vada davvero a votare per eleggere persone dignitose alla guida di una città che merita il meglio”.

Ma soprattutto, ci sono i messaggi che circolano nelle chat private tra gli esponenti dei vari partiti. In cui, per lo più, ci si chiede appunto se Bandecchi darà effettivamente seguito al suo annuncio e, in quel caso, quali siano le cause.

Non si fida il Movimento 5 stelle. Che con De Luca, Pavanelli, Fiorelli e Simonetti valuta come “quantomeno equivoca” la frase con cui Bandecchi annuncia: “Non farò più da qui a 20 giorni il sindaco di Terni”.

“Uno scherzo di Carnevale – scrivono i pentastellati – che rappresenta la peggiore umiliazione per la città, ben oltre le violenze verbali degli ultimi giorni. Ci troviamo di fronte all’ennesimo esperimento sociale finalizzato a vedere fino a quando i cittadini ternani sopporteranno questa presa in giro. E’ evidente che le dimissioni di Bandecchi sono strumentali. Servono solo per superare il conflitto di interessi sul progetto stadio-clinica e soprattutto per minacciare e richiamare all’ordine i suoi eletti e rappresentanti di giunta con lo scioglimento del consiglio comunale”.

E aggiungono: “Se Bandecchi arriva a tanto per farsi obbedire da una maggioranza composta da rappresentanti di un solo partito che senza di lui non prenderebbero nemmeno un voto vuol dire che è in grave difficoltà. Inaccettabile che le spaccature interne ad Alternativa Popolare possano gettare la città in una situazione di totale instabilità”.

Anche perché, come ricorda il consigliere regionale Pd Fabio Paparelli, il 20 febbraio si chiude la finestra perché anche Terni vada al voto a giugno. “Terni – dice – non merita altri sei mesi di commissariamento”. Sempre che ci si arrivi, al commissariamento. E che non si risolvano prima le “beghe interne” ad Alternativa Popolare.

La prima reazione a destra è quella dell’assessore regionale Enrico Melasecche. Che in un video ricordato di aver avvertito Bandecchi sull’impossibilità di gestire con “criteri padronali” la città come fa con le sue aziende. L’assessore si appella al prefetto, chiamando il rispetto della norma che impone “disciplina e onore” nella conduzione di qualsiasi carica elettiva. Rivolgendo un messaggio ai ternani perché si appellino al Presidente della Repubblica Mattarella. E a tutti i consiglieri e agli assessori comunali di Terni perché si dimettano.

Il gruppo provinciale di Fratelli d’Italia lamenta come per Bandecchi Terni “rappresenti solo una casella di un gioco più grande dove si scontrano interessi che nulla hanno a che fare con le istituzioni e il rispetto di chi è chiamato a rappresentarle”.

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