Jacopo Brugalossi
“Il Comune sta mettendo in campo quante più risorse possibili per la raccolta differenziata”. Parola del vicesindaco di Spoleto con delega alle politiche ambientali Stefano Lisci, che a Tuttoggi.info rivendica la bontà del lavoro di squadra tra amministrazione comunale e Vus. Il discorso, negli ultimi giorni, si è focalizzato sulle percentuali, con un interpellanza formulata al sindaco dai consiglieri di opposizione Profili, Cardarelli e Loretoni scettici sulla possibilità di raggiungere il 65% di differenziata entro la fine del 2012 – obiettivo di legge fissato dalla Regione Umbria – e preoccupati delle eventuali sanzioni economiche a carico del Comune da parte della stessa.
Le percentuali. Pur riconoscendo inverosimile l’obiettivo del 65%, Lisci confida che si possa arrivare a sfiorare il 50% entro la fine dell’anno. “Dall’otto per cento di incremento registrato nel 2011 – dice il vicesindaco – potremmo passare al 10-12% nel 2012, per attestarci a fine anno intorno al 48%”. Valori ancora lontani da quel 65% che rappresenterebbe l’obiettivo finale “ma in linea, se non più avanti – sottolinea – rispetto a tanti Comuni umbri, compresi Perugia, Terni e Foligno”. Le linee guida regionali, stando alle parole del vicesindaco, avrebbero dovuto risuonare più che altro come un campanello d’allarme per tutti quegli enti locali che in quanto a raccolta differenziata erano fermi a percentuali irrisorie, o addirittura dovevano ancora cominciare.
I costi. La regione inoltre, stando a quanto dichiara Lisci, starebbe rivalutando il discorso delle sanzioni a carico dei Comuni inadempienti sulle percentuali di differenziata, inizialmente stabiliti in multe da 2 a 5 euro per ogni tonnellata scaricata in discarica in eccedenza rispetto alla soglia di legge; “e in ogni caso le sanzioni a cui rischia di andare incontro il Comune di Spoleto sono ben inferiori (meno della metà) agli ottanta mila euro di cui si è sentito parlare ultimamente”. I costi di cui si preoccupa il vicesindaco sono piuttosto quelli che, grazie all’innalzamento delle percentuali di differenziata e alla conseguente diminuzione dei trasporti in discarica, graveranno sempre meno sulle spalle dei contribuenti, specialmente dopo la chiusura del sito di S. Orsola prevista per la fine del 2012.
Porta a porta. In una nota diramata dall’amministrazione due giorni fa si apprende che entro il mese di maggio il servizio di raccolta dei rifiuti “porta a porta” raggiungerà le zone di Cortaccione e San Giacomo, prima di arrivare a toccare le abitazioni di Viale Marconi, per un totale di circa 12mila famiglie coinvolte entro la fine dell’anno. “D’accordo con la Vus sul principio del porta a porta – dichiara il vicesindaco – abbiamo deciso di adottarla non più a macchia di leopardo ma in modo mirato, zona dopo zona, prendendo spunto da alcune realtà del nord Italia che ho visitato personalmente come Carpi e Novara. Fondamentale è la sensibilizzazione dei cittadini, alcuni dei quali preferiscono ancora gettare tutto nei cassonetti dell’indifferenziata nonostante ci sia qualcuno che bussi alla loro porta per offrirgli un servizio migliore. Con il supporto di personale specializzato dell’Ati 3 speriamo di superare quanto prima questo problema e di arrivare, passo dopo passo, fino al centro storico di Spoleto”.
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