Danno al bilancio della Stranieri, condannato ministro Giannini - Tuttoggi.info

Danno al bilancio della Stranieri, condannato ministro Giannini

Redazione

Danno al bilancio della Stranieri, condannato ministro Giannini

L'ex Rettore dell'Università per Stranieri di Perugia dovrà risarcire circa 9 mila euro. Tutte le condanne. Assolta Bianconi
Mer, 27/04/2016 - 10:46

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Un danno al bilancio dell’Università per stranieri che la  Corte dei conti ha attribuito alle responsabilità dell’allora rettore, oggi ministro dell’istruzione Stefania Giannini, dei direttori amministrativi Paola Blasamo e Alessandra Bianconi e dei membri del consiglio di amministrazione (Paola Bianchi in De Vecchi, Fabio Matarazzo, Marcello Silvestrini, Giovanni Paciullo, Anna Comodi, Rita Stoppini, Lucio Ubertini, Franco Mezzanotte, Marina Bon Valsassina e Giuseppe Santoro). La sentenza della sezione giurisdizionale della procura regionale dell’organo di controllo contabile guidata dal presidente Angelo Canale ha accolto le richieste della procura (che ammontavano al pagamento di circa 365mila euro), ma accogliendo almeno in parte le valutazioni delle difese ha ridimensionato le cifre, condannando Giannini e Balsamo al pagamento a favore della Stranieri di 9.187,50 euro ciascuno, Giuseppe Santoro a pagare circa 6mila euro, e tutti gli altri circa 3.900 euro ciascuno. Assolta invece Bianconi.

I fatti contestati risalgono al 2008. L’otto aprile l’allora rettore Giannini propose al cda, che approvò, di subaffittare un immobile in via Scortici occupato in parte dall’università e di proprietà della Fortebraccio srl di Perugia. Il sublocatario individuato era la società “Il circo del gusto” di Foligno. In previsione dell’accordo, dalla primavera 2008 al giugno 2010 l’immobile è rimasto inutilizzato. Questi quattordici mesi di mancato incasso costituirebbero la prima colpa.

Il 14 giugno, quindi, veniva stipulato un contratto di subaffitto, siglato dalla stessa Giannini, che concedeva i 432 metri quadrati disponibili a 81.000 euro l’anno alla società “Il circo del gusto” con l’impegno che la srl li trasformasse in un’area a destinazione commerciale con “vocazione internazionale e culturale”. Su questi presupposti avrebbe dovuto nascere la Scuola internazionale di cucina italiana che, d’intesa con l’università, era chiamata a varare innanzitutto “iniziative culturali” praticando, tuttavia, sconti del dieci per cento nei riguardi del personale e degli studenti dell’ateneo. Un luogo di cultura gastronomica, quindi, che avrebbe dovuto anche servire – attraverso il ristorante e il bar – studenti e docenti di Perugia. Un’iniziativa dagli aspetti didattici e di servizio, secondo i revisori, tutt’altro che chiari. Altre contestazioni sono state avanzate sulle modalità della gara d’appalto.

Il secondo problema avvistato dai revisori è stato il differenziale del canone: quello ricevuto dall’ateneo era di quindicimila euro inferiore a quello versato. Una sublocazione in perdita.

Il terzo problema si è manifestato subito dopo l’occupazione dell’immobile di via Scortici: nei primi cinque mesi, da aprile ad agosto 2011, la società privata subentrata non ha pagato gli affitti concordati. In piena estate l’Università per stranieri di Perugia ha deciso, quindi, di risolvere sia il contratto con il Circo del gusto che quello, oneroso, con la Fortebraccio. L’ateneo ha poi intimato lo sfratto ai subaffittuari impegnandosi alla riconsegna dell’immobile ai proprietari. Nel marzo 2012, però, l’università non era ancora riuscita a liberarsi degli inquilini morosi e venne costretta a pagare ai padroni della Fortebraccio un’indennità di occupazione per ogni bimestre di ritardo. Lo sgombero dei locali è iniziato solo il 14 agosto 2012, e si è protratto fino all’8 ottobre, data in cui l’ateneo ha proceduto – a proprie spese – all’ultimo trasloco dei beni di proprietà della società. Il Circo del gusto, successivamente, avrebbe dichiarato fallimento.

I revisori dei conti interni all’ateneo hanno valutato il danno subito dall’ente pubblico pari a 525mila euro e hanno girato le carte alla Corte dei conti sottolineando con parole critiche l’amministrazione del rettorato: “Tutti gli atti messi in opera sarebbero assolutamente privi di logica giustificazione e di buon senso e, quindi, sarebbero stati posti in essere in maniera arbitraria e irragionevole. Nulla di tutto ciò che l’università si prefiggeva è stato realizzato e, comunque, l’ateneo non ha svolto alcuna azione a garanzia e tutela del proprio interesse”.

La procura della Corte dei conti ha ricalcolato il danno in 420mila euro (poi ridimensionato notevolmente dai giudici nella sentenza). Non è stato considerato un danno erariale, come richiesto nella denuncia dei revisori, l’affitto sostenuto nel 2011 di un aereo Falcon 20 (16.400 euro il costo) che ha consentito all’ex rettore di raggiungere Bruxelles in compagnia di Roberto Benigni, in occasione di uno spettacolo di letture dantesche davanti al Parlamento europeo. Ed è uscito dall’istruttoria l’affitto da parte dell’università di una palazzina nella disponibilità della Provincia di Perugia.

Sul rinvio a giudizio della Corte dei conti il ministro Giannini ha dichiarato: “Sono assolutamente serena e certa della bontà dell’operato mio e del Consiglio di amministrazione che all’epoca presiedevo. Mi preme sottolineare, tuttavia, che le iniziative legate all’istituzione di una scuola di Alta formazione internazionale della cucina italiana sono state approvate collegialmente dal suddetto cda. In attesa poi di comunicazioni ufficiali da parte della Procura umbra della Corte dei Conti, anticipo che ogni particolare sarà chiarito nelle sedi competenti”.

Adesso il collegio difensivo studierà le motivazioni della sentenza, non escludendo il ricorso.

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