Era arrivato in Italia dopo un lungo viaggio dal Gambia il 28enne rimpatriato dalla polizia di Perugia nel pomeriggio di sabato scorso. Un viaggio, il suo intrapreso ad ottobre, che, dal suo paese natio, lo aveva portato sulle coste siciliane. Una volta sbarcato, era stato inserito nel programma di accoglienza e trasferito a Bologna.
Ma qualcosa a quel punto era cambiato: dapprima aveva manifestato insofferenza per le nuove condizioni di vita ed il nuovo ambiente in Italia, tanto da non aver mai neppure formulato istanza di asilo politico. Aveva poi lasciato volontariamente la struttura dove era stato ospitato e aveva iniziato a vagare per l’Italia, passando per Forlì, Faenza, Pesaro e Fano.
Lo scorso novembre era arrivato a Perugia e, convinto ormai di voler tornare a casa, aveva richiesto l’aiuto dell’Ufficio Immigrazione della Questura presentandosi quotidianamente allo sportello affinché venissero attivate le procedure per il rimpatrio. Le difficoltà di inserimento del giovane nel nuovo contesto di vita erano ancor più acuite dall’evidente stato di disagio psichico in cui versava. La paura della polizia era che l’uomo, proprio in ragione della sua compromessa capacità di valutazione del mondo esterno, pur non risultando pericoloso sarebbe potuto essere coinvolto e sfruttato a fini delinquenziali.
Già qualcuno aveva provato a irretirlo e in alcune circostanze sembrerebbe essere stato visto in compagnia di pregiudicati. A volte effettuava accattonaggio molesto nei luoghi maggiormente affollati della città. Viste le circostanze, quindi, i poliziotti dell’Ufficio Immigrazione si sono attivati per raccogliere la documentazione necessaria presso il consolato gambiano e poterlo così rimpatriare. Grazie anche alla collaborazione delle Autorità del paese d’origine, il giovane nella giornata di sabato scorso è stato prelevato dall’ostello dove era stato temporaneamente alloggiato ed è stato scortato sul volo diretto verso il Gambia.