Crisi tabacco, qualcosa si muove, via incontri al Ministero "Filiera Altotevere va tutelata" - Tuttoggi.info

Crisi tabacco, qualcosa si muove, via incontri al Ministero “Filiera Altotevere va tutelata”

Davide Baccarini

Crisi tabacco, qualcosa si muove, via incontri al Ministero “Filiera Altotevere va tutelata”

Mer, 02/02/2022 - 14:45

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L'assessore Morroni annuncia summit al Mipaaf con organizzazioni agricole e multinazionali "Prosegue impegno per dare sostenibilità economica e prospettive di sviluppo alla filiera" | Le parole di Confagricolutra e sindacati

Le problematiche del settore e gli interventi per la filiera del tabacco saranno al centro di una serie di incontri che, dalla prossima settimana, verranno convocati dal Ministero (Mipaaf) con i rappresentanti delle organizzazioni agricole e le multinazionali.

Ok dal tavolo nazionale delle 4 regioni del tabacco

Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Agricoltura Roberto Morroni dopo la riunione del tavolo nazionale presieduto dal sottosegretario all’Agricoltura Gian Marco Centinaio, a cui hanno preso parte anche gli assessori delle altre tre regioni dove si concentra la maggiore produzione tabacchicola nazionale: Veneto, Campania e Toscana. Un incontro fondamentale avvenuto ieri (1 febbraio), nello stesso giorno in cui i 300 lavoratori della Trasformatori Tabacco Italia (Tti) di Cerbara (Città di Castello) – preoccupati per il futuro del proprio posto di lavoro – hanno deciso di bloccare totalmente la produzione in segno di protesta.

L’assessore Morroni ha ribadito le istanze rappresentate nel dicembre scorso, alla prima riunione del tavolo nazionale, con l’illustrazione di una piattaforma unitaria elaborata dalla cabina di regia umbra sul tabacco e condivisa con le altre Regioni, in particolare con la necessità di garantire sostenibilità economica e prospettive di sviluppo alla filiera, vista la sua significativa rilevanza in termini economici e sociali.

Confagricoltura “Notizia che ci dà più tranquillità”

Ad accogliere con soddisfazione il nuovo confronto del tavolo nazionale sul tabacco è Confagricoltura Umbria, che plaude soprattuto la decisione di convocare, in audizioni separate, rappresentanti delle organizzazioni agricole e delle multinazionali del tabacco presenti in Italia: “Una notizia che dà un po’ più di tranquillità al comparto che ha necessità di tutela e sicurezza e di impegni duraturi, soprattutto in un momento in cui sono iniziate le lavorazioni per la nuova annata agraria” afferma il presidente Fabio Rossi.

Dal “caso” Altotevere ai problemi generali

Sulla caso Altotevere Confagricoltura chiede invece “che vengano garantiti futuro e occupazione, perché è a rischio tutta la filiera tabacchicola, che in Umbria ha il suo cuore proprio in questo territorio”. Il settore ha infatti mostrato segni di sofferenza a causa di mutamenti economici, aumento dei costi di produzione e indebolimento della filiera che prospetta meno volumi contrattati, meno sostenibilità economica e centinaia di posti di lavoro in meno. “Il comparto ha bisognoha aggiunto Rossidi maggiori tutele e sicurezze dal punto di vista della sostenibilità economica, che necessitano di impegni e contratti dalla durata pluriennale e garanzie per un prezzo di acquisto congruo del tabacco. Tra le maggiori criticità ci sono infatti aumenti senza precedenti dei costi di materie prime, energia, gasolio e metano, con ripercussioni su tutti i comparti in modo trasversale”.

Per Confagricoltura, pertanto, è necessario e non più rinviabile salvaguardare e dare slancio al settore, per il ruolo importante nell’economia locale e nell’eccellenza tecnologica del Paese, “garantendo le necessarie condizioni di minima sostenibilità economico-finanziaria attraverso rapide e adeguate scelte politiche”.

Sindacati “Perché Tti ha perso commesso così importante?”

Pure i sindacati – che i lavoratori di Tti durante la loro protesta hanno accusato di “assenteismo” nelle vertenza – hanno detto la loro. In particolare Flai Cgil Umbria e Fai Cisl Umbria, che hanno ricordato: A metà dicembre, senza nessun preavviso, abbiamo appreso che la Tti aveva perso la collaborazione decennale con la Japan tobacco Italia. La multinazionale aveva dichiarato ufficialmente che intendeva acquistare tabacco italiano, 1000 tonnellate in più, ma che per la trasformazione dello stesso si sarebbe appoggiata su Deltafina e non più su Tti. Chiediamo di sapere perché una realtà virtuosa come quella di Città di Castello ha perso una commessa così importante e perché, se all’orizzonte c’era questa eventualità, la dirigenza non abbia affrontato per tempo il problema”.

La questione trasformazione del tabacco

Flai Cgil e Fai Cisl hanno infatti rimarcato che negli incontri con il settore tabacchicolo quello che emergeva fosse una “forte e legittima preoccupazione riguardo al prezzo del tabacco”, anche alla luce dei rincari delle materie prime, ma “mai era stata sollevata la questione della trasformazione. Sappiamo bene che i rincari generano problemi alla filiera del tabacco in Altotevere, a partire dall’occupazione diretta, e per questo è stato attivato un tavolo di confronto a livello nazionale tra organizzazioni sindacali, Jti e Deltafina, con lo spirito di trovare soluzioni di salvaguardia occupazionale e di tenuta del settore. Intanto, si chiuda l’accordo per la produzione di tabacco, garantendo giornate di lavoro per la prossima campagna”.

Per quanto riguarda la trasformazione, preso atto che almeno per il prossimo anno non sarà più a Città di Castello, Flai Cgil e Fai Cisl chiedono “garanzie occupazionali e prospettive future. Questo si può fare solo aprendo tavoli di trattativa e il nostro unico obiettivo sarà quello di difendere gli interessi dei lavoratori. Ad oggi questo è quello che possiamo fare e pretendere, altro sarebbe solo illudere i dipendenti”.

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