Ale. Chi.
Tagli al settore pubblico e spending review continuano ad essere al centro dell'agenda del Presidente del Consiglio Mario Monti, come anche dei rappresentanti degli enti locali sui quali la crisi continua ad abbattere la propria scure. Stamane Monti incontra la Presidente Marini, assieme agli altri Presidenti delle Regioni. Parola d'ordine spread: la preoccupazione per una recessione che stenta a lasciare il passo, per la sfiducia nei mercati e delle borse in rosso, fa parlare di “percorso di guerra”.
Tagli e sanità – Ieri, nell'Aula Magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Polo Unico, la Marini ha fatto le prove generali di ciò che avrebbe detto al capo del Governo, con un'attenzione particolare al settore sanitario: “l'Umbria è una regione con i conti in ordine, non può e non deve essere penalizzata. La qualità e le capacità gestionali dei nostri manager vanno premiate: da parte nostra resta l'impegno a razionalizzare, adeguarci alle indicazioni del Governo, ma solo laddovè i servizi sanitari escono ottimizzati ma non spazzati via”. La relazione della Marini al Polo Unico do Sant'Andrea della Fratte ha raccolto consensi anche quando ha parlato di dare obbiettivi prioritari agli ospedali di territorio, di punti nascita da tagliare. Il 25% dei parti avvengono nello Ospedale di Perugia. Terni e Foligno si attestano al 52%, mentre in uno degli Ospedali il cui punto nascita è fortemente a rischio, anzi è sicura la chiusura, le nascite sono attestate attorno a 300 all'anno: si tratta dell'Ospedale di Assisi.
La sanità è “una sicurezza sociale e perciò non può essere tratta come altri settori” quando si parla di tagli. Lo ha ribadito la presidente della Regione Catiuscia Marini illustrando la riforma umbra e la situazione dopo i provvedimenti del Governo a medici, infermieri e sindacati nel corso dell'affollata assemblea. Presenti l'assessore regionale alla Sanità Franco Tomassoni, il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, il direttore generale Emilio Duca, il commissario straordinario del Santa Maria della Misericordia Emilio Duca, il direttore generale della Asl Giuseppe Legato, il rettore Francesco Bistoni, e il Preside della Facoltà di Medicina Prof Luciano Bianglia.
Le dichiarazioni – La Presidente Marini – riferisce l'ufficio stampa dell'ospedale – ha detto che “le Regioni devono ribadire che non accettano tagli lineari e non intendono rinunciare alla salvaguardia del sistema pubblico e universalistico. “Cambiare le lenzuola a un letto d'ospedale – ha sottolineato la presidente – non è un lusso ma una necessità. Dobbiamo comunque compiere un ulteriore sforzo per riallineare i dati delle eccellenze che ci sono in Umbria”. La Marini ha ricordato che con l'ipotesi di taglio dei piccoli ospedali, poi rientrata, in Umbria “si è andati a un passo dall'eliminare metà dei posti letto”. “E sarebbe stata una catastrofe” ha aggiunto.
La presidente umbra ha infine rivendicato che la Regione con i propri fondi ha salvato diverse scuole di specializzazione di medici. Di Umbria “virtuosa per storia, qualità assistenza e ricerca” ha parlato anche Tomassoni che ha sottolineato l'integrazione tra aziende ospedaliere e università. Sui punti nevralgici della riforma umbra si è invece soffermato Duca. “Dobbiamo migliorare – ha detto – quello che é già buono, come i dati sulla mobilità dei pazienti verso altre regioni. La sfida è ora meno ricoveri e più assistenza intermedia sul territorio. Penso poi all'ottimizzazione dei 43 sedi di guardia medica dove operano 310 medici. Anche i punti nascita andranno riorganizzati e due o tre andranno chiusi. Ce ne sono sei con meno di 500 parti ogni anno. Una selezione andrà poi fatta con le chirurgie generali”.
Boccali ha espresso condivisione per il riordino della sanità umbra. “Bisogna superare – ha aggiunto – i localismi e le situazioni personali, ma guardare il contesto a tutto tondo. “Concorde” con chi lavora sul riordino della sanità anche Bistoni. “E' necessario guardare avanti e operare – ha proseguito – perché stare fermi significherebbe cadere in una trappola”. Orlandi ha espresso soddisfazione per l'ampia partecipazione all'assemblea. Il commissario straordinario dell'Azienda Ospedaliera di Perugia ha detto che “tanta attenzione e partecipazione confermano che i nostri professionisti si ritengono gli attori della svolta che dovrà esserci per salvaguardare la qualità delle prestazioni e l'appropriatezza di ricoveri e servizi”. “Per quanto riguarda gli ospedali del territorio – ha detto Legato – stiamo lavorando da tempo per la riconversione di alcuni e per gli altri a una forte integrazione con le Aziende ospedaliere. Per ciascuno stiamo individuando capacità e mission”.
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