Crisi Covid, più pensioni che stipendi: dati drammatici in Umbria

Crisi Covid, più pensioni che stipendi: dati drammatici in Umbria

Massimo Sbardella

Crisi Covid, più pensioni che stipendi: dati drammatici in Umbria

L'analisi della Cgia di Mestre
Dom, 12/07/2020 - 09:21

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Crisi Covid, paghiamo più pensioni che stipendi. Il dato, allarmante, emerge dall’analisi dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Che certifica in Italia il sorpasso delle pensioni (circa 23 milioni) sulle persone che ufficialmente lavorano, a maggio scese a 22,77 milioni, tra disoccupazione e cassa integrazione.

Un problema accentuato dalla crisi economica innescata dall’emergenza virus, ma non solo, rileva la Cgia di Mestre.

Pensioni e stipendi: la situazione in Umbria

Bilancio in rosso anche in Umbria, che nei dati economici si conferma ormai una regione attaccata al Sud e non più al Centro-nord, “scappato” da anni.

La Cgia di Mestre calcola che in Umbria a fronte di circa 403mila pensionati i lavoratori sono scesi a 355mila. Insomma, i pensionati superano i lavoratori di circa 48mila unità. Quasi l’intera popolazione di Foligno, giusto per avere una misura di confronto su quanto lo scarto sia spropositato.

Perugia e Terni

E non ci sono zone dell’Umbria che fanno eccezione. In entrambe le province, infatti, la bilancia è a favore dei pensionati. In provincia di Perugia si stima siano 296mila le pensioni erogate a fronte di 270mila contratti di lavoro: uno scarto di 25mila unità.

Differenza di 22mila unità nella provincia di Terni, con 107mila pensionati e 85mila lavoratori a maggio.

Le cause: crisi economica e popolazione anziana

L’Umbria, oltre alle difficoltà economica anche antecedenti il lockdown per il Coronavirus, sconta una popolazione tra le più anziane d’Italia. Indice di un buon livello del sistema sanitario e assistenziale. E dunque della qualità della vita, certo. Ma che, sul piano socio-economico, porta a conseguenze molto pesanti.

L’età media della popolazione umbra è di 46 anni (44,4 la media nazionale). La popolazione over 65 supera il 25% del totale (22,3% in Italia), con un incide di vecchia (che calcola gli anziani presenti ogni 100 giovani) che in Umbria è del 195,9%, tra i più alti d’Italia, dove la media è di 165,3%.

Poggiodomo nella top ten

E tra i 10 comuni che in Italia hanno l’età media più alta (dato 2019), Poggiodomo, in Valnerina, compare al quarto posto, con 64,8 anni (indice di vecchia del 1625%) facendo la media tra i suoi poco più di 100 abitanti.

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