La richiesta di Bori (Pd) dopo la comunicazione di Adisu e in vista della manifestazione di Udu per il 26 settembre
Ascoltare in audizione, nella Commissione consiliare regionale competente gli studenti sulla crisi degli alloggi, tra prezzi in aumento e difficoltà di reperire posti adeguati. E’ quanto chiede il consigliere consigliere regionale Tommaso Bori (Pd), dopo la comunicazione dell’Agenzia per il diritto allo studio universitario dell’Umbria sui posti disponibili rispetto alle richieste pervenute.
Sulla questione è intervenuta l’assessore Paola Agabiti, che ha spiegato le politiche della Regione per far fronte al problema alloggi per gli studenti.
“Nonostante la propaganda e le misure spot – attacca però Bori – la Giunta Tesei non fa nulla per la crisi abitativa degli studenti. Per questo parteciperò alla mobilitazione lanciata dall’Udu per il prossimo 26
settembre e chiederò ufficialmente che le associazioni vengano ascoltate in audizione nella Commissione consiliare competente”.
“Con il cammino della mozione ‘Umbria studiata per studiare’ – spiega Bori – ci stiamo impegnando per costruire un’Umbria a misura di studenti, sia dal punto di vista abitativo, di infrastrutture e di servizi. In questo quadro è sconfortante che ancora una volta le domande degli studenti siano ben superiori alla disponibilità. Questo significa che l’Ateneo presenta un profondo credito da parte degli studenti che lo scelgono, non supportato dai servizi. Stando ai numeri disponibili, mancano ancora 300 posti letto,
che l’Adisu non potrà garantire e la Regione si è affrettata ad annunciare una serie di misure spot. Misure promesse che, ammesso che poi arrivino ad essere attuate, si andranno a concretizzare per le calende
greche. I posti letto invece mancano oggi, gli affitti sono alle stelle e gli studenti e le famiglie sono in difficoltà, con sempre più probabile la possibilità che ci sia chi deve rinunciare a studiare per mancanza di
risorse. Questa non è la nostra Umbria. La regione che immaginiamo – conclude – è quella in cui nessuno resta indietro e non ci si preoccupa degli studenti fuori tempo massimo”.