C’è chi alla terza settimana non ci arriva per niente. Neanche alla seconda. Lo sa bene Ponziano Benedetti (nella foto), il responsabile della Mensa della Misericordia, la prima opera-segno voluta 12 anni fa dall’arcivescovo Monsignor Fontana, che, dal giorno della inaugurazione (era il 4 aprile 1996), non ha mai abbandonato gli ospiti della mensa. “La crisi si avverte e come – dice a Tuttoggi.info – mentre riordina la cucina, anche se credo che qui sia come altrove. Spoleto non è diversa da altri centri, questa è una situazione che interessa tutto il Paese”.
La mensa – il numero degli ospiti è andato via via aumentando. A cena si presentano una settantina di persone che hanno la possibilità di fare un pasto completo. “A loro diamo anche il pranzo per il giorno dopo”. A questi si aggiungono una quindicina di pasti che vengono portati a coloro che non sono in grado di raggiungere autonomamente la mensa. “In qualche caso si vergognano a venire qui e allora glieli facciamo recapitare a casa” commenta il responsabile. Non sono solo stranieri. “Ci sono extracomunitari come italiani, uomini, donne e bambini. Il più anziano ha 86 anni, il più piccolo è un bimbo di appena 3 anni” dice Ponziano che di anni ne ha 77.
Il pacco viveri – fino a qualche tempo fa venivano distribuiti una volta al mese una sessantina di pacchi viveri. “Da qualche mese li diamo due volte al mese per venire incontro alle esigenze di tutti. L’ultima volta ne abbiamo confezionati un centinaio e abbiamo cominciato a distribuirli alle 16. Alle 18 erano già tutti finiti”.
Gli aiuti – ad aiutare la struttura è il Banco Alimentare, le parrocchie e i privati. Ma non è mai abbastanza. Non c’è giorno che qualcuno non si rivolga alla Mensa per chiedere un aiuto. “E’ vero, giusto dieci minuti fa mi ha telefonato un uomo che aveva bisogno di aiuto. Sta perdendo la casa e il lavoro”.
I volontari – c’è Ponziano e poi Costanzo, Giuseppe, Renzo e Vincenzo. E c’è Amilcare, il più longevo (82 anni) che tutte le mattine apre la mensa alle 6,30 e si mette al lavoro. Va via alle 13.30 quando arrivano gli altri. Ricevono qualche aiuto da alcuni studenti ma si comincia ad avvertire un certo disinteresse all’opera. “C’è un po’ di crisi di volontari” ammette Benedetti “non più come prima ed è un peccato”.
Il Banco alimentare – un discorso a parte lo meritano gli aiuti della fondazione Banco alimentare, che sabato scorso ha promosso, come ogni anno, la giornata nazionale della Colletta alimentare anche a Spoleto. In tutto il comprensorio sono circa duemila gli assistiti che usufruiscono degli aiuti del Banco, tramite una trentina di enti di vario genere, tra Caritas, mense e case d'accoglienza. Un fatto questo che dimostra come la realtà della Mensa della Misericordia sia solo una parte di quanto viene fatto nel territorio per aiutare le persone. In realtà, solo a Spoleto sono attualmente 1030 le persone assistite dal Banco alimentare, a cui se ne aggiungono 135 a Montefalco, 208 a Bevagna, 84 a Norcia, 20 a Preci, 410 a Trevi, 30 a Campello (clicca qui).
L’auspicio – la situazione è davvero difficile e per Ponziano Benedetti è destinata a peggiorare sempre più. “Guardi a me la politica non interessa ma di sicuro se non intervengono al più presto manovre volte a tutelare i salari più bassi e le pensioni, la situazione è destinata a precipitare”.
(C.C.)