Covid, approvata mozione, Sindaco si infuria | Scivolone della Morelli - Tuttoggi.info

Covid, approvata mozione, Sindaco si infuria | Scivolone della Morelli

Carlo Ceraso

Covid, approvata mozione, Sindaco si infuria | Scivolone della Morelli

Mar, 05/01/2021 - 21:35

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Il Consiglio comunale di Spoleto torna a parlare dell’ospedale covid nell’ultima seduta di lunedì pomeriggio (convocata senza darne stavolta anticipazione alla stampa) che ha visto intervenire i vertici della Usl2 dell’Umbria.

Per la verità i membri della IV Commissione consiliare, che si occupa anche di sanità, avevano chiesto l’intervento in aula della presidente della Regione Tesei o dell’assessore alla sanità Coletto, ma il presidente dell’assise Sandro Cretoni ha preferito estendere l’invito solo alla Usl, praticamente ai ‘tecnici’ della salute lasciando ancora in disparte la politica. Una probabile conferma di come i rapporti tra il sindaco De Augustinis, ieri apparso a dir poco nervoso, e la governatrice siano quanto meno in fase di disgelo.

I lavori su Ospedale e covid

In apertura dei lavori la consigliera Luigina Renzi, seguita poi un po’ da tutta l’aula, ha voluto ricordare la figura della maestra Patrizia Badiali Manto, scomparsa nei giorni scorsi a causa del covid dal quale era stata contagiata con ogni probabilità entrando in un esercizio pubblico cittadino.

L’assemblea, su proposta di Cesare Loretoni, ha rispettato un minuto di silenzio in ricordo dell’insegnante e di tutti i morti per la pandemia.

Subito dopo è stata la volta del neo direttore generale della Usl Massimo De Fino, (fino al 31 dicembre scorso Commissario dell’azienda), presente da remoto con i direttori sanitari Orietta Rossi, Simonetta Antinarelli e Marco Facincani.

A loro fornire i dati aggiornati sull’ospedale covid di Spoleto. Su 35 posti letto della Rsa 13 ne risultano non occupati 13, 10 occupati sui 15 della terapia intensiva, a cui si aggiungono i 52 posti per acuti e i 2 riservati a pazienti dializzati. La dottoressa Rossi ha specificato che delle 240 dosi di vaccino ne sono state inoculate 239 con una risposta del 99,7% tra i l personale sanitario del nosocomio che è pressoché tutto stato vaccinato con la prima dose. La dottoressa Antinarelli ha invece illustrato la proposta, che sembra essere stata recepita dal Comune, di avere disponibile un palasport per poter procedere, nelle prossime settimane, ad una campagna di vaccinazione più intensa e veloce.

Sindaco punta dito ancora contro la Regione

Subito dopo è stata la volta di Umberto de Augustinis che è tornato ancora una volta sulla questione della destinazione a ospedale covid: “sono tutt’altro che soddisfatto del fatto che questa situazione sia cominciata con una operazione non concordata con l’amministrazione; trasformare Spoleto in covid hospital, che non era attrezzato…ma di questo parleremo nelle sedi opportune. Di certo la trasformazione ha arrecato un danno economico, sociale e sanitario enorme”.

Poi un nuovo attacco alla Regione: “abbiamo scritto alla Presidente ma ad oggi non c’è stato dato riscontro: le abbiamo chiesto quando sarà riattivato l’ospedale e di riaprire alcune strutture come ortopedia e punto nascita. Ma non c’è stata alcuna risposta, proseguendo così il metodo di non dare molta retta al territorio”. Il primo cittadino ha poi affrontato la scomparsa della maestra dicendo che è stata una morte su cui deve essere fatta chiarezza. Poi si è rivolto al d.g. De Fino chiedendo cosa intendesse quando (ormai più di due mesi fa in Consiglio a Spoleto) ha parlato di “ospedale di nicchia”.

De Fino replicherà che “è anomala la partecipazione della parte tecnica a meno che non ci sia un consiglio comunale aperto” rimarcando che per gli aspetti politici il sindaco deve rivolgersi altrove. Poi il d.g., dopo aver ricordato che i Dea di 1° livello (qual è l’ospedale di Spoleto) dovrebbero “per legge servire una popolazione tra 150mila e 300mila abitanti”, che nel giro di 60 chilometri ci sono tre ospedali quali Terni, Foligno e Spoleto e che i servizi stanno cambiando con l’avvento della telemedicina, ha detto che per mantenere in piedi un nosocomio come quello spoletino bisogna puntare alle eccellenze, magari anche attraverso collaborazioni con l’Università. “Questo intendevo per nicchia” ha concluso il direttore generale.

Tanti gli interventi dei consiglieri comunali, quasi tutti critici verso l’operato dell’amministrazione e l’atteggiamento in aula del sindaco. Così Lisci (Pd) che ha parlato di “mancanza di comunicazione e di un assurdo gioco di scaricare le responsabilità”, della Morelli (FI) che ha sottolineato come la IV Commissione avesse “chiesto di invitare la Regione e non la Usl2”, la Frascarelli (Spoleto Popolare) che ha stigmatizzato il comportamento del sindaco in assise verso De Fino e lo ha invitato “a riprendere i contatti con la parte politica regionale, come abbiamo votato all’unanimità tre mesi fa”, la Santirosi (Fd’I) che ha ricordato come la mozione votata dall’assemblea sia molto precisa nei confronti del Sindaco.

Sulla linea del sindaco (che ormai non conta più la maggioranza in aula con soli 9 consiglieri rimasti fedeli alla Giunta) il consigliere Mancini (LS) che è tornato a chiedere almeno la “riapertura di chirurgia e ortropedia”. E’ a questo punto che il vicepresidente del consiglio Marco Trippetti (Pd) ha ‘attaccato’ il collega e lo stesso sindaco: “ho il sospetto che non stiamo comprendendo bene la situazione in cui ci muoviamo quando sento parlare di riaprire l’ospedale. Vorrei un po’ di rispetto per quelle persone che stanno combattendo una battaglia in ospedale; non c’è spazio di manovra per fare nulla perché metteremmo a repentaglio la sicurezza di chi opera contro il covid, perché non c’è personale per svolgere le prestazioni ‘ordinarie’; gli ospedali di Perugia, Terni e Foligno sono in difficoltà nell’affrontare l’ordinario, come potrebbe affrontarlo Spoleto? Discorso diverso è per il ritorno a Spoleto di tutti i Reparti per i quali ci siamo battuti e ci batteremo insieme” ha concluso il consigliere che è anche medico rianimatore.

Covid, mozione fa infuriare il sindaco

Gli attacchi della opposizione (o maggioranza) hanno fatto arrabbiare il primo cittadino che ha respinto le accuse di non aver aperto interlocuzioni con la regione, “di telefonate e incontri ce ne sono stati un bel po’ ma non abbiamo ancora risposte sul futuro dell’ospedale. Resta aperta la valutazione sulla violazione dei livelli essenziali di assistenza”. Il sindaco ha annuciato che, per quanto di competenza, le “scuole comunali riapriranno il 7 gennaio”.

E si arriva alla mozione votata in IV Commissione con la quale i consiglieri tutti si rendevano disponibili ad aiutare l’ufficio del sindaco a lavorare per aggiornare in tempi veloci le “operazioni di tracciamento” nonché ad attivare “un sostegno psicologico in tema di covid”, ad “effettuare una puntuale informazione alla cittadinanza” e a sollecitare la stessa “al rispetto delle norme di igiene a cominciare dal distanziamento sociale e dall’uso della mascherina”. Anche se sul tema dei tracciamenti proprio oggi, martedì mattina, la Regione ha modificato alcune regole.

Il microfono è tornato quindi al primo cittadino che, alquanto alterato, ha accusato l’aula di aver predisposto un atto che “invita a violare la legge…esiste una direttiva europea che vieta di far girare le notizie concernenti chi è colpito da covid, c’è la privacy da rispettare, ora qui si fa una mozione per chiedere di violare la norma…questo è sufficiente a capire a che livello siamo arrivati…la Usl ha dato le password del tracciamento al sindaco non certo ai consiglieri comunali…e poi, su cosa non ho informato la cittadinanza? Dopodiché fate un po’ come vi pare, io non ci sarò a votare questo tipo di atti” ha detto abbandonando l’aula.

Un attacco che ha sorpreso l’aula. Anche se nel giro di poco non sono mancati interventi per smentire le affermazioni del sindaco. Come quello ancora della Morelli che, dopo aver ricordato che lo “spirito della mozione era in senso collaborativo visto che proprio il sindaco aveva lamentato molti ritardi nei tracciamenti” ha evidenziato come “due dipendenti comunali sono stati delegati a queste operazioni”.

Polinori (Fd’I) ha illustrato come “ad effettuare i tracciamenti sono stati impiegati giovani, quale mio figlio, impegnati nel Servizio civile. Non credo che abbiano prerogative superiori a quelle di un consigliere comunale”. Per finire con Marco Trippetti (Pd) che, richiamando le norme a partire dal codice penale, ha ricordato come “i consiglieri comunali sono pubblici ufficiali e pertanto tenuti al segreto d’ufficio”.

La votazione della mozione, alla quale come detto non ha partecipato De Augustinis, alla fine ha registrato 20 favorevoli su 20 presenti, inclusi quindi i filogovernativi.

Scivolone della Morelli

Nel replicare all’ultimo intervento del sindaco, la consigliera Morelli (FI) si è lasciata andare ad una figuraccia: “sappiamo bene che la Usl ha dato la password al sindaco, non siamo 14 down” ha detto al microfono dell’aula. Uno scivolone stigmatizzato dal vice sindaco Beatrice Montionimi dispiace sentire la Morelli nominare le persone down, lo dico da assessore al sociale, lo trovo un paragone che poteva risparmiarsi” ha commentato mentre la Morelli annuiva con il capo. Contattata da Tuttoggi, la consigliera non ha inteso rilasciare dichiarazioni.

© Riproduzione riservata

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