Quattro lavoratori “in nero”, di cui uno senza regolare permesso di soggiorno, sono stati individuati dalla Guardia di Finanza di Città di Castello. Nella lente di ingrandimento delle fiamme gialle sono finite attività di autolavaggi e di commercio di frutta e verdura.
Il datore di lavoro della prima, di nazionalità egiziana, che impiegava un extracomunitario clandestino, è stato deferito alla competente A.G. per aver contravvenuto alle disposizioni previste dal Testo unico sull’immigrazione, ed è stato anche sanzionato con oltre 7.000 euro.
Il titolare dell’attività commerciale che impiegava lavoratori in nero, tutti extracomunitari, invece, è stato segnalato all’Ispettorato Nazionale del Lavoro di Perugia, che ha disposto l’immediata sospensione dell’attività imprenditoriale più una multa di 2000 euro.
I controlli dei finanzieri hanno consentito di rilevare anche violazioni alle norme antiriciclaggio e fiscali. In particolare, nei confronti di un proprietario di un immobile è stata inflitta una sanzione di 6000 euro, per aver ricevuto in contanti, oltre che “in nero”, dal proprio affittuario, una somma superiore ai 3000 euro, vale a dire la soglia massima prevista dalla legge antiriciclaggio per i pagamenti in contanti.
Nei riguardi di un altro esercente è stata richiesta alla competente Agenzia delle Entrate l’emanazione del provvedimento di sospensione dell’attività per la reiterazione di quattro distinte violazioni in materia di scontrini fiscali.