Due ufficili della Guardia di Finanza sono stati arrestati dai loro colleghi con l'accusa di concussione. I due, un tenente colonnello ed un luogotenente delle fiamme gialle in servizio presso il comando regionale dell'Umbria, sono accusati di aver ''in concorso tra loro e con piu' azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, abusando delle loro rispettive qualifiche, costretto o comunque indotto'' il titolare di un ristorante situato nella zona di Assisi, ''ad offrire utilità, rappresentate dal mancato pagamento di consumazione di pasti e cene, promettendo favori e coperture fiscali''.L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip Nicla Restivo su richiesta del pm Sergio Sottani.A far scattare le indagini era stata, due mesi fa, la denuncia dello stesso ristoratore, che aveva denunciato alla Finanzia di aver ricevuto, tra luglio e ottobre, la visita dei due, sia insieme che separatamente, varie volte. Almeno una decina di volte, secondo la denuncia, i due ufficiali avrebbero mangiato gratis nel ristorante, a volte portando insieme anche la famiglia, lamentandosi addirittura in alcuni casi della qualità del servizio.Secondo la ricostruzione accusatoria, il titolare del ristorante era venuto in contatto con uno dei finanzieri in seguito ad una verifica fiscale effettuata dal militare presso l'esercizio commerciale di Assisi. In seguito, quindi, il luogotenente, si sarebbe messo in contatto telefonicamente piu' volte con il ristoratore preannunciandogli che si sarebbe recato a pranzo da lui con un collega, paventando l'importanza di questo ultimo e il ruolo dallo stesso svolto. Pasti, nelle prime tre occasioni, che sarebbero stati consumati quando il ristoratore si trovava fuori sede e che non sarebbero stati mai pagati dai due ufficiali.
Sempre secondo l'accusa, nell'ottobre 2007, i due militari si sarebbero ripresentati nuovamente al ristorante e, dopo aver consumato il pasto senza pagare, il luogotenente avrebbe annunciato al ristoratore la loro intenzione di recarsi a pranzo da lui tutti i lunedì, facendo intendere che, in zona, erano in corso alcuni controlli della Guardia di Finanza e che il 'Comandante' era una persona importante. Il tutto sarebbe avvenuto alla presenza del tenente colonnello che, secondo l'accusa, avrebbe visto e sentito tutto senza obiettare.
Secondo la versione del ristoratore, quindi, sentendosi ricattato, questo ultimo avrebbe acconsentito alla richiesta dei militari per paura di possibili ripercussioni negative. Inoltre, secondo l'accusa, dopo la denuncia i due indagati avrebbero contattato il ristoratore per indurlo a ritrattarla.
