Scoppia la polemica per il Concorso indetto dall’Avis di Spoleto per la realizzazione di una scultura da dedicare ai donatori di sangue e che sarà installata prossimamente in città. Ad innescarla l’artista Mauro Angelone che con una lettera aperta ha fatto sapere di essersi ritirato dal Concorso denunciando delle anomalie rispetto alle regole fissate nel bando. La mostra-concorso, come si ricorderà, si tiene nella suggestiva cornice del Cavaliere Palace Hotel in corso Garibaldi.
“Ho partecipato credendo fosse un concorso serio e rispettabile” scrive Mauro Angelone “invece mi ritrovo deluso e amareggiato, dopo aver anche offerto la mia collaborazione a titolo gratuito per l'allestimento. Ritengo lodevole l'iniziativa di sottolineare il grande impegno che svolgono nella società civile i volontari donatori di sangue, e apprezzabile la proposta di indire un concorso pubblico per la realizzazione di una scultura, in un momento di crisi economica e concomitante crisi profonda dell'arte; ma una partecipazione popolare alla selezione avrebbe avuto senso se fosse stata organizzata un'esposizione corretta, seguendo delle semplici regole, ossia un allestimento in locali idonei con illustrazione dei progetti e controllo dei votanti, permettendo così soltanto un voto a testa. Invece la mancanza totale di controllo consente a chiunque di autoassegnarsi numerosissimi voti e vincere così il concorso”. Ma Angelone va oltre: “intendo segnalarLe inoltre il mio disappunto per il modo in cui è stata organizzata l'esposizione dei bozzetti nell'androne dell'albergo sito in via Garibaldi di Spoleto. Sembrerebbe più un' esposizione di trofei di una gara sportiva o mercatino di Natale, che una mostra organizzata per coinvolgere la popolazione nella scelta di un bozzetto da votare. Si tratta di un' operazione dequalificante per tutti i partecipanti e poco convincente per l'uso del sistema di selezione sopra menzionato. L’arte egregio Presidente non è sport e non è mercato. Invito pertanto l'associazione AVIS a rivedere il concorso e a rispettarne le regole del bando, tra le quali era prevista la nomina, mai assegnata invece, di una commissione per valutare le proposte. Mi riservo, inoltre, di valutare la situazione e prendere eventuali provvedimenti, a tutela della mia immagine”. Immediata e netta la replica del Presidente dell’Avis Sergio Grifoni: “il signor Angelone fa un po’ di confusione e forse pensa che il nostro sia uno di quei concorsi pubblici per assumere personale. Le regole sono chiare e ben definite e burocratizzare un evento così mi pare ridicolo. Per non lasciare la decisione solo ad una Commissione di esperti, abbiamo deciso di sensibilizzare la cittadinanza mediante una votazione-segnalazione che, insieme al giudizio della Commissione, consentirà al Direttivo dell’Avis di fare la scelta più idonea. Tutto qui, sarà il consiglio dell’Avis a decidere e nessun altro. Mi preme però ricordare al signor Angelone che la solidarietà non sarà sport, ma neanche arte”.