L’Amministrazione comunale di Marsciano, con un voto unanime della Giunta, ha conferito la cittadinanza onoraria del Comune di Marsciano all’atleta Luca Panichi, menzionandolo nell’Albo dei Cittadini onorari del Comune.
La cittadinanza onoraria può essere conferita, indipendentemente dall’essere o meno iscritti all’anagrafe del Comune, a chi si sia distinto particolarmente nei vari campi delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’industria, del lavoro, della scuola, dello sport, con iniziative o in opere, imprese, realizzazioni, prestazioni in favore del Comune o in azioni di alto valore, a vantaggio della nazione e dell’umanità intera.
Sarà individuata nei prossimi giorni la data in cui si svolgerà la cerimonia ufficiale con il conferimento della cittadinanza onoraria.
Luca, classe 1969, residente a Magione e ciclista dilettante che nel 1992 si è classificato 40° al Giro d’Italia vinto da Marco Pantani, è stato costretto su una sedia a ruote a seguito di un incidente durante il Giro ciclistico dell’Umbria nel luglio del 1994. Incidente che tuttavia non gli ha fatto rinunciare al suo sogno di essere corridore ciclista stimolandolo a compiere una serie di importanti azioni sportive che testimoniano la sua grande passione e preparazione atletica. Tra le sue imprese la scalata, in carrozzina, nel 2009, del Blockouse in Abruzzo, arrivo di tappa al Giro d’Italia, con Cassani e Bulbarelli per fare la telecronaca della salita, come pure, in occasione del Giro del 2010, la scalata al Passo del Tonale e, nel 2011, la conquista del Ghiacciaio del Colle Gallo Grossglockner. Ogni anno, infatti, Luca Panichi si è proposto di affrontare una tra le salite più impegnative del Giro d’Italia. Nel frattempo nel 2005 si è laureato in Scienze Politiche a Perugia discutendo una tesi sulla cultura civica degli italiani ricostruendo in particolare le vicende gestionali e organizzative del Parco nazionale d’Abruzzo, e conseguendo successivamente un master in Comunicazione e consulenza politica. Dal 2008 è, inoltre, inviato di “Pianeta Umbria” un format televisivo di denuncia sociale e caporedattore della trasmissione televisiva “Mia” dedicata al mondo degli animali.
La sua ultima impresa atletica è di pochi giorni fa, il 26 maggio 2012. Si tratta della scalata dello Stelvio, la cima Coppi del Giro d’Italia 2012, una salita di 19 Km e con una pendenza media di oltre il 7% che Luca ha percorso con la sua sedia a ruote in 8 ore.
“Sono molte le cose che mi legano alla comunità di Marsciano – spiega Luca Panichi – a partire da tante amicizie e dall’essere stato chiamato in occasione della consegna di un Premio Nestore di solidarietà. E viene inoltre da Marsciano il salto di qualità delle mie prestazioni sportive. È stato, infatti, l’amico Lucio Saccarelli a realizzare la monoscocca in carbonio della carrozzina con la quale ho affrontato le ultime scalate nel Giro d’Italia. Un miglioramento tecnologico importante che continuerà nei prossimi anni con il coinvolgimento di una azienda di Treviso e in collaborazione con la facoltà di ingegneria dell’Università di Perugia”.
Questo il testo della motivazione con cui il Comune di Marsciano concede a Luca Panichi la cittadinanza onoraria: “L’impresa compiuta da Luca Panichi, con la scalata dello Stelvio spingendo la propria carrozzella, rappresenta un esempio di come, partendo da condizioni di svantaggio, si possano comunque raggiungere obiettivi “impossibili”. In questa vicenda c’è tutto ciò che può consentire anche a ciascuna comunità di uscire da questi tempi difficili: voglia di pensare in grande, volontà, coraggio, innovazione tecnologica (progetto e realizzazione della sua carrozzella), coesione (il sostegno attivo e morale di tanti singoli, associati, istituzioni), organizzazione e programmazione. Luca Panichi è un uomo al quale ciascuno di noi deve guardare. Questo prima di essere uno sportivo appassionato e un atleta con doti fisiche e morali fuori dal comune”.
“Lo sport – afferma Luca Panichi – diventa scuola di vita nel momento in cui l’esperienza del proprio limite rappresenta un punto di partenza e non uno di arrivo. L’avere questo riconoscimento da parte di una comunità cui sono molto legato mi da ulteriori motivazioni per portare avanti la mia attività sportiva e soprattutto per sostenere il messaggio che attraverso questa voglio dare, ovvero quello di un impegno sociale, di un dovere morale, capace di trasmettere agli altri la tenacia, la positività e la bellezza interiore che porto sempre con me nella vita di tutti i giorni”.