Città di Castello: "Ex ospedale in stato di abbandono. Depredata la cappella del 700" - Tuttoggi.info

Città di Castello: “Ex ospedale in stato di abbandono. Depredata la cappella del 700”

Redazione

Città di Castello: “Ex ospedale in stato di abbandono. Depredata la cappella del 700”

Lun, 19/03/2012 - 18:40

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Oliviero Dottorini, capogruppo di Italia dei Valori in Consiglio regionale, denuncia in una sua lettera la situazione di totale abbandono dell'ex edificio storico che ospita il vecchio ospedale di Città di Castello nel suo complesso. In particolare, a seguito di un suo sopralluogo pare abbia notato una cappella del '700, “saccheggiata fino a renderla irriconoscibile”. Dottorini, critico con l'amministrazione comunale, suggerisce perciò alla Giunta tifernate di elaborare un piano di recupero dell'edificio e di presentarlo in Regione. “È urgente – afferma – che il Comune di Città di Castello elabori un progetto di recupero dell’ex ospedale cittadino e lo proponga alla Regione, perché non è più tollerabile che un bene così prezioso venga lasciato al degrado e alle razzie, provocando un danno all'immagine e al decoro della città, oltre che alle finanze pubbliche. La struttura dell'ex-ospedale e la chiesa presente al suo interno sono in stato di totale abbandono ormai da troppi anni. Ora chiediamo che la Giunta spieghi a noi e ai tifernati a chi sono addebitabili le responsabilità di questo stato di cose e come si intende utilizzare quella struttura. Ci piacerebbe anche capire come mai l'amministrazione di Città di Castello non è stata in grado in questi lunghi e inesorabili anni di elaborare neppure un piano di recupero”.

Dopo aver precisato che al sopralluogo erano presenti anche Roberto Colombo, capogruppo Idv al comune a Città di Castello, Enzo Rossi, direttore del mensile l'Altrapagina, il fotografo Enrico Milanesi e lo storico tifernate Alvaro Tacchini, Dottorini aggiunge, “dalla visita emerge una realtà di seria emergenza che mette alla luce una situazione di degrado, incuria e carenza di manutenzione. Nei due anni che ci separano dalla nostra precedente visita, l'immobile ha subito ancora contraccolpi pesanti e la sua struttura risulta parzialmente compromessa. Per questo è urgente che vengano spiegate ai tifernati le cause di questa incapacità progettuale e amministrativa, valutando anche i risvolti economici della cattiva gestione. Non è semplice trovare soluzioni e risorse per recuperare alla città un bene così importante, parte integrante del tessuto urbanistico della città. E’ giusto tuttavia comprendere come mai in altri territori della regione sono stati elaborati e avviati progetti di ristrutturazione e riqualificazione delle vecchie strutture ospedaliere, mentre l'amministrazione di Città di Castello non è stata in grado di elaborare neppure un piano di recupero”.

“La visita – continua Dottorini – ci ha permesso di valutare le condizioni complessive dell'edifico. In particolare risulta grave lo stato in cui versa la cosiddetta Cappellina, un piccolo gioiello di fine '700, caro alla cittadinanza anche perché in quel luogo per decenni sono state battezzate generazioni di tifernati. Quella chiesa, in origine pregevolmente decorata di stucchi, con altare e balaustra di marmo finissimo e contenente anche i dipinti dei patroni San Florido e Amanzio di Antonio Illuminati, è stata saccheggiata fino a renderla irriconoscibile. Gli stucchi sono stati asportati, la balaustra in parte divelta e il tabernacolo scardinato. Risultano mancanti anche parti di mobilio e i dipinti”. “Le istituzioni regionali e locali – conclude Dottorini – devono dare delle risposte immediate per garantire un futuro ad uno dei palazzi storici di Città di Castello. Oggi, alla luce di quello che abbiamo potuto vedere, risulta quanto mai incomprensibile la scelta dell'amministrazione comunale di non includere l'ex Ospedale nel progetto del Contratto di quartiere che riguarda l’area Ex-Fat”.

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