“Chi sono i soggetti che formulano ricatti nei confronti della presidente della Regione Umbria? Chi domina l’Assemblea?“. Terminata la seduta consiliare, con le parole della governatrice Marini che ha usato il termine “ricattare“, da lei stessa definito consapevolmente “forte“, i consiglieri del Movimento 5 stelle attendono che le opposizioni di centrodestra lascino la saletta ed iniziano la loro conferenza stampa.
Dimissioni respinte, ora Marini prende tempo
Andrea Liberati sottolinea le parole dette dalla governatrice. Parole inquietanti, le definisce. “E’ un momento topico per l’Umbria – dice il portavoce del Movimento 5 stelle -. Non sappiamo ancora se si è chiusa una legislatura, ma certamente un’epoca politica“.
Il primo attacco è alla maggioranza di centrosinistra ed a Catiuscia Marini. Che “temporeggia senza limiti“, riportando in un terreno di incognita. “L’Umbria – prosegue – non può essere ostaggio delle liti interne al Pd“.
Ma poi, come aveva già fatto in Aula (dove si è palesata anche la candidata a sindaco del M5s a Perugia, Francesca Tizi) Liberati mette nel mirino soprattutto le opposizioni di centrodestra, stigmatizzando “l’attivismo last minute” di alcuni pezzi “mai visti in passato“. Rivendica il ruolo dei consiglieri pentastellati che “si sono mossi“, dopo “anni di inerzia da parte di un centrodestra complice“.
“Se è venuto fuori tutto questo è perché noi lo abbiamo portato al tavolo” aggiunge Maria Grazia Carbonari. E ancora, su Sanitopoli: “Se siamo arrivati a questo punto è solo perché le opposizioni non hanno fatto il loro lavoro per anni“. Poi l’esponente pentastellata denuncia: “In Commissione mi hanno chiuso la porta per non farmi uscire quando ho detto che andavo a denunciare alla Magistratura“. Altra notizia di reato per la Procura?