Terni ha un’occasione importante per riqualificare le sue periferie e innescare processi virtuosi di miglioramento del decoro urbano, di sviluppo della mobilità sostenibile, di inclusione sociale e rafforzamento dei servizi: l’occasione è rappresentata da un bando nazionale pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1 giugno che mette a disposizione ingenti risorse pubbliche (500 milioni di euro in tutto, fino a 18 milioni per ogni città capoluogo di provincia) per progetti volti appunto alla “riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie”.
Questa mattina, 29 giugno, la Cgil di Terni e il Sunia, il sindacato degli inquilini di Terni, hanno presentato agli organi di informazione un documento con il quale sollecitano il Comune di Terni e l’Ater (l’Azienda Territoriale di Edilizia Residenziale) a non perdere questa occasione e a presentare dunque, entro la data di scadenza del bando (30 agosto) progetti utili ad aggredire le criticità che attraversano la città di Terni ed in particolare le sue periferie.
“Come Sunia e come Cgil – ha detto Romolo Bartolucci, segretario del sindacato inquilini della Cgil di Terni – conosciamo bene la realtà delle fasce più povere e marginali della nostra città e pensiamo che questo bando possa rappresentare un’opportunità da non perdere per dare risposte ai tanti bisogni che la crisi di questi anni ha acuito e radicalizzato. Da parte nostra – ha aggiunto Bartolucci – mettiamo a disposizione la nostra esperienza e le nostre conoscenze in materia e per questo abbiamo già richiesto agli enti preposti di convocarci per poter avanzare suggerimenti e proposte”.
La Cgil in particolare ha elaborato ormai da tre anni un Piano del Lavoro, all’interno del quale la riqualificazione delle città è elemento centrale: “Ci sono tre grandi nodi rispetto ai quali questo bando offre strumenti di intervento – ha detto Attilio Romanelli, segretario generale della Cgil di Terni – il primo è il grande bisogno di creare lavoro, soprattutto in edilizia, settore letteralmente devastato dalla crisi; il secondo è il nodo povertà, che incrocia ovviamente anche le tematiche della casa; il terzo è la necessità di ripensare la città stessa, andando ad intervenire sulla mobilità sostenibile (e quindi anche sulla qualità dell’ambiente), sul welfare urbano e sulla pericolosa separatezza che caratterizza sempre più alcune zone e comunità”.
“Questo bando un’occasione per il sistema pubblico di tornare a misurarsi su azioni concrete a beneficio dei cittadini – ha aggiunto Romanelli – perché le istituzioni locali e regionali non possono continuare a sottovalutare i problemi, alimentando il distacco già ampio con i cittadini, ma devono tornare a fare politica, nell’accezione nobile del termine. Il nostro obiettivo – ha concluso il segretario Cgil – è proprio quello di riportare la discussione pubblica sulle questioni reali e concrete che interessano le persone”.