Cessione Grifo, quelle condizioni che non piacciono

Cessione Grifo, quelle condizioni che non piacciono

Massimo Sbardella

Cessione Grifo, quelle condizioni che non piacciono

Mer, 14/08/2024 - 11:43

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I tifosi del Perugia hanno accolto con sentimenti contrapposti la notizia, ufficializzata dalla stessa società biancorossa, della firma del preliminare vincolante di compravendita per la cessione dell’80% delle azioni del Perugia Calcio alla cordata italo-argentina Saia srl.

Oltre alle ricerche di informazioni sull’imprenditore Javier Faroni, che guida la compagine che si appresta ad acquistare il Perugia (per sondarne peso economico e credibilità manageriale), si teme che l’operazione – che dovrebbe concludersi il 30 agosto con la firma definitiva della cessione del pacchetto di maggioranza – possa interrompersi a causa di problemi della due diligence, ossia la verifica dei conti che i nuovi acquirenti stanno ultimando. Uno scoglio sul quale già in passato sono naufragate altre operazioni, anche se mai ad un punto così avanzato. Un aspetto che porta a sentimenti che vanno dalla speranza allo scetticismo.

E poi ci sono alcuni aspetti del preliminare, tra quelli ufficializzati dalle parti e le anticipazioni circolate, che non convincono circa il ruolo effettivo di Massimiliano Santopadre, con il quale i tifosi biancorossi sono da tempo in aperta contestazione. La cessione, infatti, riguarda per ora l’80% del club, con gli argentino che dovrebbero poi acquistare la restante quota entro la fine dell’anno, con una piccola partecipazione anche della Engel & Voelkers di Mauro Ricci, già coinvolto nel tentato acquisto da parte della cordata capitanata da Claudio Sciurpa. Come l’agente Pierpaolo Triulzi, frequentatore dell’Umbria (ha una casa al Trasimeno), regista dell’operazione (smentito invece il ruolo dell’immobiliarista Simone Chiarella) che ha portato ora a Perugia Javier Faroni.

Il ruolo di Santopadre

Nel frattempo Massimiliano Santopadre resterà presidente. Solo un atto formale di continuità, trapela. Almeno fino all’avvenuta cessione anche della quota restante. Ma poi si apprende che l’attuale patron, oltre ad un ruolo come sponsor tecnico, continuerà a gestire l’Academy, aspetto da lui sempre preteso anche nelle altre trattive.

Diversi elementi che fanno storcere la bocca a quanti vorrebbero Santopadre fuori del tutto, e subito, dal Perugia. Per ora fiducia, inoltre, ai manager scelti dall’attuale proprietà, compreso l’allenatore Formisano. Ma con il termine della trattativa fissato al 30 agosto, un cambio in questa fase sarebbe stato improponibile o comunque prematuro.

Tutto questo, ovviamente, sospendendo poi il giudizio su quello che la nuova proprietà, una volta terminata l’operazione di acquisto, riuscirà effettivamente a mettere sul piatto ed a concretizzare per riportare il Perugia nel calcio che conta. Al di là degli inevitabili auspici e proclami.

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