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Cessione Banca Pop Spoleto, le (ultime) grandi manovre / Clitumnus convoca sindacati e un solo comitato

Redazione

Cessione Banca Pop Spoleto, le (ultime) grandi manovre / Clitumnus convoca sindacati e un solo comitato

Lun, 11/11/2013 - 23:58

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Car. Cer.
Il conto alla rovescia per l’acquisto di Banca Popolare Spoleto è cominciato e i vari gruppi interessati a piazza Pianciani stanno ultimando gli ultimi conti prima di consegnare le offerte ai Commissari straordinari per passarle a Bankitalia, cui spetta la decisione finale. A quanto è dato sapere la scadenza è stata prorogata dal 15 al 20 novembre prossimo, dunque c’è ancora una settimana per decidere il ‘prezzo giusto’ da scrivere nella busta. Questa almeno la decisione che si appresta a prendere Banca Desio e Brianza, affatto interessata alle logiche e dinamiche della holding Spoleto Credito e Servizi che controlla l’istituto umbro. A piazza Affari il gruppo dell’a.d. Tommaso Cartone viene dato per favorito alla scalata finale.
Più complessa la strategia messa in piedi da Clitumnus, la cordata umbro-laziale affidata al professor Francesco Carbonetti, che invece vorrebbe assegnare ancor un ruolo alla Scs. Certo un ruolo di minoranza, ma comunque tale da garantire in qualche modo i quasi 20mila azionisti e un ruolo al territorio.
Oggi pomeriggio i protagonisti dell’avventura umbra si sono ritrovati a Perugia presso la sede della Fondazione del presidente Carlo Colaiacovo – presente insieme agli imprenditori Monini, Metelli, Urbani, solo per citarne alcuni, e al presidente di Coop Centro Italia Giorgio Raggi – per fare il punto della situazione sulla due diligence pressochè terminata. I consulenti, a quanto è dato sapere, hanno tessuto un elogio al grande lavoro svolto dai Commissari Brancadoro, Boccolini e Stabile che hanno messo in sicurezza la banca e avviato il percorso di risanamento (sul piatto resterebbero poche ‘vertenze’, alcune delle quali ‘spinose’ come quelle con gli ex ammiistratori Scs Cucchetto, Raggi e Solfaroli).
Prima di sigillare la busta, Carbonetti & Co. si sono riservati ancora quattro giorni, dandosi appuntamento per venerdì prossimo. C’è infatti da attendere la decisione che giovedì prenderà il Cda di Fondazione Cassa Risparmio di Terni, letteralmente diviso sulla opportunità o meno di entrare nella cordata. Fonti ufficiose danno quattro membri del board (presidente Fornaci incluso) contrari all’iniziativa, 3 i favorevoli. La situazione sarebbe invece ribaltata all’interno del Comitato di indirizzo. Sul piatto della bilancia pesa non solo il ruolo avuto e che potrà avere Bps sull’economia ternana (la due diligence avrebbe rilevato sul territorio della città dell’acciaio la maggior consistenza degli impieghi) ma anche il fatto, non secondario, dei tanti ternani soci della holding. Per domani comunque è in programma un incontro a Roma fra il consulente dell’istituto ternano e i tecnici del professor Carbonetti.
Ma non è l’unico appuntamento della giornata. Due soci della cordata hanno infatti convocato per domattina a Spoleto (non è dato sapere il luogo dell’incontro) un tavolo con le organizzazioni sindacali e il comitato “Soci Bps e Scs” del presidente Massimo Marcucci. Un messaggio fin troppo chiaro per gli altri Comitati, di certo per i loro vertici, sorti e “rispolverati” in questi giorni e che vengono identificati dai più come troppo vicini all’ex dominus Antonini.

(Aggiornamento ore 18,50 del 12 novembre)– E' una partita a 3 quella per la Banca Popolare di Spoleto. La Popolare di Vicenza, che sembrava non più interessata all'istituto di Piazza Pianciani, da questa mattina ha avviato la due diligence su Bps. La notizia trapela solo in questi minuti. Popolare Vicenza ( che ha acquistato la filiale torinese di Bps), è interessata a Cassa Loreto, Gruppo Ca.Ri.Ma. e all'acquisto di una 50ina di sportelli della Cassa Marchigiana, anche questa commissariata da Palazzo Koch. Nel frattempo si moltiplicano appelli e prese di posizione da parte della poltica locale e più in generale umbra- (nei commenti).

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