CELEBRAZIONI DANTESCHE, MERCOLEDI' SPETTACOLO CON BRUSON, PAGLIAI E SCOLASTRA ALL'AUDITORIUM SAN DOMENICO - Tuttoggi.info

CELEBRAZIONI DANTESCHE, MERCOLEDI' SPETTACOLO CON BRUSON, PAGLIAI E SCOLASTRA ALL'AUDITORIUM SAN DOMENICO

Redazione

CELEBRAZIONI DANTESCHE, MERCOLEDI' SPETTACOLO CON BRUSON, PAGLIAI E SCOLASTRA ALL'AUDITORIUM SAN DOMENICO

Lun, 20/04/2009 - 09:23

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Nell'ambito delle celebrazioni dantesche si tiene mercoledì 22 aprile la Lectura Dantis, “La bocca sollevò dal fiero pasto”, un recital di musica e poesia con l'esecuzione della cantata “Il Conte Ugolino” di Gaetano Doninzetti. Interpreti d'eccezione il baritono Renato Bruson, l'attore Ugo Pagliai, come voce recitante, e Marco Scolastra, al pianoforte. L'appuntamento è all'Auditorium San Domenico alle 21. L'ingresso è possibile attraverso invito da ritirare alla biblioteca comunale. Il compositore bergamasco fu senz'altro un musicista molto prolifico, capace di spaziare – con oltre 280 liriche in italiano, in francese ed in dialetto napoletano – dalla ballata alla canzone popolare, dall'arietta alla romanza. Nel canto XXXIII dell'Inferno, nell'intento di aderire puntualmente al drammatico testo dantesco, Doninzetti, nel 1828, utilizzò soluzioni assai impegnative per entrambi gli esecutori, alternando episodi di puro recitativo, con parti più ariose ed altre più concitate. Il Conte Ugolino, di proporzioni insolitamente ampie e di così complessa architettura, fu infatti dedicato al celebre basso Luigi Lablache, primo interprete, fra l'altro, del ruolo di Don Pasquale. Composti da Liszt nell'ardore degli anni giovanili, mentre viaggiava in Svizzera e il Bel Paese, gli Années de Pèlerinage sono una raccolta musicale che di quei viaggi è quasi un diario. I brani italiani si ispirano all'arte ed alla letteratura del nostro Paese. Après une lecture de Dante è il brano più esteso ed elaborato. Negli anni 1830 il musicista lesse molto la Divina Commedia in compagnia di Marie D'Agoult. Dopo una prima versione del 1837, la forma definitiva avvenne nel 1849. Viene descritto l'Inferno di Dante con le sue “diverse lingue, orribili favelle, parole di dolore, accenti d'ira” attraverso un'esitazione continua , febbrile, tempestosa. Nella parte centrale un canto d'amore pieno di nobiltà e speranza allude all'episodio di Paolo e Francesca da Rimini. Nel finale dal carattere un po' teatrale, le porte dell'Inferno sembrano chiudersi senza remissione. Sempre nell'ambito delle celebrazioni dantesche, fino al 26 aprile, è aperta, a palazzo Trinci, la mostra di Mimmo Palladino, con le illustrazioni della Divina Commedia. Viene inoltre esposto, nello stesso luogo, il manoscritto autografo di Gaetano Donizetti, per gentile concessione della biblioteca del Conservatorio di musica “Giuseppe Verdi”.


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