“Prc a Spoleto è viva e vegeta, ha una sua sede e tanta voglia di lavorare”. Meno male! Era con quella frase che, appena l’11 luglio scorso, Argia Simone concludeva un comunicato stampa con il quale bacchettava il baffo più noto della sinistra spoletina, Agostino Pensa. Neanche tre mesi dopo l’uscita pubblica, Rifondazione Comunista a Spoleto non solo non ha più la sede, ma è dovuta ricorrere a cercare il proprio segretario al di fuori del direttivo. Perchè nessuno dei 7 componenti e dei 3 del comitato di garanzia, infatti, se l’è sentita di prendere in mano le briglie e spronare il partito in vista del più importante dei prossimi appuntamenti: le elezioni amministrative del 2009. Ma tutto questo la Simone non lo dice nel comunicato odierno. Potere della comunicazione. Solo poche righe invece per annunciare le sue dimissioni dal vertice e l’elezione di Maura Coltorti a primo segretario di Prc-Se.Rifondazione dunque ‘pesca’ nell’Area Vasta, a Campello sul Clitunno per la precisione, per trovare la nuova ‘guida’ del partito. E’ lei, la Coltorti, che è stata chiamata a sostituire nel direttivo la Simone che “per motivi personali e famigliari” farà ritorno a Roma (prima di Prc aveva già abbandonato la presidenza dell’assoziazione “Donne contro la guerra”). Due volte ‘neoeletta’ la compagna di Campello. Subito dopo il suo ingresso nei quadri dirigenziali, infatti, l’hanno investita anche del segretariato. Su di lei ora pesa il partito spoletino, che l’8 luglio scorso ha sposato, seppur di misura, la mozione Vendola (15 favorevoli, 13 per quella di Ferrero) in controtendenza con la linea regionale guidata da Stefano Vinti. Che, dicono i maligni, da quel giorno non avrebbe mancato di centellinare fondi alla sezione spoletina. Con i rubinetti chiusi, si sa, è difficile mantenere una sede che, solo di affitto, costa più di 300 euro al mese. Di entrate poi poche se non nulla. A parte le tessere annue, a 15 euro ciascuna, sottoscritte dalla quarantina di iscritti. E così, dopo l’elezione, si è dovuta prendere la triste decisione di riconsegnare le chiavi dell’appartamento di Via Norcia 30. Addio dunque alla sede che, forse con un po’ di malizia e anche di provocazione verso i Ds, era stata intitolata alla memoria dell’amatissimo Pietro Conti. Si ritornerà dunque a discutere nelle case e garage dei dirigenti.
Un altro problema da risolvere per la neosegretaria, fra i tanti che le vengono lasciati in eredità. Brillante quarantenne, sposata con un figlio, la Coltorti non si è mai impegnata pubblicamente in politica pur essendo una grande sostenitrice del movimento Uniti a sinistra (fondato in città proprio da Agostino Pensa).
La sua elezione potrebbe però rivelarsi la scelta giusta per riallacciare i rapporti con i quadri regionali. D’altra parte non ha preso parte al congresso, non si è esposta pro o contro le due mozioni. Ha molti amici e nessun nemico.
Se saprà sintetizzare al meglio le varie correnti di pensiero che animano il partito spoletino, sarà già a metà dell'opera. L’aspetta dunque un lavoro di restauro, di cesello. Ma figurarsi se questo può spaventarla. Lei che di professione è una nota e apprezzata restauratrice-decoratrice.
(Ca. Cer.)
