Da.Bac.
La “donna calamita”. Con questo nome è anche conosciuta la famosissima Rita Cutolo, la pranoterapeuta 66enne denunciata martedì 1 aprile dalla Polizia tifernate. La sua fama, a livello nazionale, si è diffusa dopo le varie testimonianze di tantissime persone guarite proprio grazie alle sue “cure”. La Cutolo è stata spesso anche in tv, per dimostrare come le sue mani abbiano l’incredibile capacità di attrazione verso qualsiasi tipo di oggetto, da qui il suo soprannome.
La guaritrice è molto conosciuta anche nell’Alta Valle del Tevere, dove fino a poco tempo fa riceveva, e curava allo stesso modo, flotte di clienti presso le Terme di Fontecchio di Città di Castello.
Il passaparola, le testimonianze di gente “guarita” e il fatto che essa non richieda neanche somme di denaro, hanno fatto della Cutolo una vera e propria “speranza vivente” di tutti coloro che sono affetti da gravi patologie. Ecco spiegate le interminabili file per poter avere un consulto e una cura, proprio come è successo appena due giorni fa a Cerbara.
Riguardo all’interruzione dell’attività imposta dalle Forze dell’Ordine e alla conseguente denuncia, è intervenuto anche l’avvocato di Rita, Giancarlo Viti, che ha dichiarato: “Nel suo operato c'è molto di meritevole e nulla di illecito. La signora è una persona che si dedica con impegno e dedizione, senza contropartite, ad alleviare la sofferenza degli altri. Lo fa senza compiere atti medici ma con la semplice imposizione delle mani accompagnata dalla preghiera. Chi ha eseguito quella discutibile perquisizione, la cui correttezza giuridica sarà attentamente scandagliata, trasmetta quanto prima gli atti al pm: sarà l'occasione per acclarare che non vi è nulla di discutibile sotto il profilo tecnico”.
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